Uomo stuprato a Mirandola: dalle indagini è emerso un quadro sconcertante.
Il 38enne finito in ospedale in rianimazione con gravi lesioni interne non era stato aggredito da sconosciuti al parco, ma dal datore di lavoro e padrone di casa, un campano di 39 anni titolare di un’impresa di imbianchini. L’uomo era totalmente succube del suo carnefice, quasi plagiato: era finito in ospedale già altre due volte dopo essere stato seviziato dal suo carnefice, ma non lo aveva mai denunciato.
Un legame tra vittima e aggressore che gli stessi inquirenti hanno faticato ad inquadrare, se non dopo essere riusciti a parlare con il 39enne, uscito dal coma farmacologico dopo tre interventi chirurgici effettuati all'ospedale di Carpi. Il 38enne era psicologicamente fragile e il campano lo aveva sottomesso in ogni modo possibile, impossessandosi anche dei suoi soldi; ora l’aguzzino è in carcere.
Emanuela Ori, comandante del commissariato di Mirandola:
"Le indagini sono state serrate, ad oggi sono 14 giorni che lavoriamo incessantemente giorno e notte. Le indagini condotte, unitamente alla Squadra Mobile, sono state serrate per riuscire a ricostruire al più presto l'episodio. Abbiamo cercato di restringere il cerchio in base alle prime dichiarazioni che sono state assolutanebte fuorvianti perchè parlavano di Ferrara, facevano riferimento ad un parco di Ferrara. Ma non trovando riscontri ci siamo resi conto che la vittima della brutale aggressione poteva coprire qualcuno che probabilmente gli era vicino. Probabilmente infatti il presunto aggressore, ricordiamoci che abbiamo la presunzione di innocenza, era il datore di lavoro, col quale esisteva un rapporto di soggezione totale. La vittima dovrà subire un altro intervento e i medici parlano di doverlo trattenere in ospedale per altro tempo"
Avete riscontrato violenze pregresse?
"Sì, come hanno confermato i medici spiegandoci come all'interno del corpo fossero emerse lesioni importanti, anche di organi sofferenti, dovute proprio a colpi presi. Si parlava anche di fratture"
Violenze e maltrattamenti che andavano avanti da diverso tempo?
"Un anno e mezzo, due. Violenze però che non sono mai state denunciate proprio per il rapporto di sudditanza che legava la vittima all'aggressore."
Come è riuscito a parlarvene?
"Abbiamo cercato la sua fiducia. In particolare è stato un nostro operatore, un sovrintendente molto bravo che lavora a Mirandola, che un po' per volta è riuscito a fargli capire di non essere più solo. La vittima infatti, oltre a mostrare una fragilità propria, era anche in solitudine. Si è sentito protetto e ha raccontato i fatti"
Si parla anche di violenza sessuale
"C'è un episodio che ci può riportare a questo, sicuramente, poi vedremo sicuramente il tenore della cosa"
Le ipotesi di reato?
"Al momento lesioni gravi e violenza sessuale"
Nella foto la conferenza stampa di questa mattina