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Modena Cronaca Foto "hot" di ragazzine minorenni scambiate in chat: sei studenti rischiano il processo

Foto "hot" di ragazzine minorenni scambiate in chat: sei studenti rischiano il processo

Nessuno di loro si aspettava che fosse un reato, le foto non sono mai state pubblicate online, spiega l'avvocato Gianelli.

Lascia un commento | Tempo di lettura 108 secondi Modena - 17 Jan 2020 - 09:37

Un archivio di oltre 250 fotografie di ragazze, la metà delle quali minorenni, ritratte in pose intime. Le hanno scoperte i carabinieri di Modena all'interno di una cartella condivisa sui computer di sei studenti di una scuola superiore di Pavullo (2 maggiorenni e 4 minorenni) ora indagati per detenzione di materiale pedopornografico. La prima denuncia sul caso era stata presentata nell’estate del 2018 da un padre che aveva scoperto immagini di nudo sul telefono della figlia; I sei, studenti in una scuola superiore di Pavullo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, chiedevano alle ragazze fotografie intime senza dire alle vittime che quelle immagini sarebbero poi finite in una cartella condivisa, ovvero accessibile a tutti e sei gli studenti attraverso una specifica password. Le ragazzine –una ventina in tutto- avrebbero inviato le foto anche perché legate da rapporti sentimentali con alcuni dei sei indagati. Si sono già tenuti alcuni interrogatori: né vittime né indagati si sono resi conto della gravità e pericolosità del gesto commesso. Ora i 6 ragazzi rischiano un processo per pedopornografia. “Sia le ragazze che avevano spedito le foto sia i ragazzi che le avevano ricevute sono caduti dalle nuvole – spiega l’avvocato Fausto Gianelli, difensore di alcuni dei ragazzini indagati - nel senso che nessuno di questi si aspettava fosse un reato, invece trattandosi di foto di nudi parziali e nudi totali e di minorenni il fatto costituisce un reato e pesantemente punito. Devo dire che i ragazzi hanno subito capito e collaborato, quindi fornito i cellulari e i computer dove venivano salvate le foto che – per fortuna – non sono state diffuse online, cosa che invece la procura temeva. Le foto sono sempre rimaste nella cerchia ristretta di questi 6 ragazzini. A questo punto confidiamo che la posizione degli indagati verrà riconosciuta di minor gravità, aspettiamo la fine delle indagini fiduciosi che si capisca che parliamo di un gioco tra coetanei”.

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