Nel 2019 sono stati effettuati 71 trapianti di fegato e 37 di rene e, nel primo caso, si tratta di "un vero record per la citta' di Modena in un anno in cui, per la prima volta in Emilia-Romagna, sono stati trapiantati due pazienti grazie alla donazione di rene da donatore vivente familiare con prelievo totalmente robotico". Lo scorso giovedi' 9 gennaio e' stata eseguita, per la prima volta al Policlinico, una procedura completa di prelievo e trapianto di fegato da un donatore a cuore non battente. Nel 2019, inoltre, all'Ospedale civile sono state effettuate otto donazioni multiorgano a cuore fermo.
"La presenza di un centro trapianti in un'Azienda ospedaliero-universitaria- analizza il direttore generale del Policlinico Ivan Trenti- e' uno stimolo continuo alla crescita scientifica e assistenziale delle diverse discipline interessate a tale attivita'. È una garanzia di crescita professionale e necessita' costante di innovazione e collaborazione da parte di tutti i professionisti". Per cui c'e' l'impegno a "assicurare tutto quanto necessario allo sviluppo del nostro Centro" in collaborazione con la rete regionale dei Centri trapianti.
L'unificazione Policlinico e Baggiovara, per il sindaco di Modena e presidente della Conferenza territoriale socio-sanitaria, Gian Carlo Muzzarelli, "ha consentito nuove e piu' forti sinergie tra professionisti ed ha consentito di creare una vera rete di competenze. E' stata ed e' quindi il miglior viatico per il consolidamento della rete provinciale, che costituisce l'unico modello in grado di assicurare la sostenibilita' e la sempre crescente qualita' del sistema sanitario pubblico, a beneficio di tutti".
Dal 1998 al 2019 sono stati 679 i trapianti di rene effettuati al Policlinico.
Il programma di chirurgia mini-invasiva robotica epatica e pancreatica costruito negli ultimi cinque anni, oggi annovera oltre 200 interventi. E non e' un caso che per il trapianto di fegato circa il 36% dei pazienti del 2019 a Modena arrivava da fuori Emilia-Romagna.