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INDAGINI ALLA CRA S. G. BOSCO, ANCORA NON CI SONO GLI ESITI

“Ad oggi non risultano indagati né richieste di risarcimenti”: l’assessora Roberta Pinelli ha risposto all’interrogazione consiliare di Antonio Baldini (Lega Modena)

Lascia un commento | Tempo di lettura 215 secondi Modena - 26 Jun 2020 - 09:36

Ad oggi non risultano contestate violazioni in merito agli aspetti oggetto di analisi dei Nas nella Cra San Giovanni Bosco; né si sono registrati ulteriori ispezioni a cura dello stesso o di altri organi di Polizia. Per quanto di conoscenza del Comune e della Fondazione  Pia Casa S. Anna e S. Luigia, titolare del servizio, non si hanno ancora gli esiti delle indagini; non vi sono fino ad ora indagati fra i responsabili di Cra o Fondazione e non risultano ad oggi richieste di risarcimento danni.
È quanto ha riferito l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli al Consiglio comunale giovedì 25 giugno, dopo aver acquisito informazioni e elementi dalla direzione della Fondazione titolare del servizio, per rispondere all’interrogazione di Antonio Baldini. L’assessora ha colto l’occasione per annunciare che al momento non si registrano più casi di positività al Covid-19 nelle cra cittadine.

Il consigliere di Lega Modena, in relazione ai 18 decessi per Covid 19 avvenuti nella struttura, ha chiesto informazioni sull’esito delle ispezioni dei Nas e “se il Comune abbia chiesto informazioni specifiche in merito, se risulti l’iscrizione di un procedimento penale per la morte di un’anziana ospite, se responsabili della Cra risultino indagati e se il procedimento sia tuttora pendente; se vi siano state contestazioni da parte di parenti di ospiti deceduti (ed eventualmente richieste risarcitorie) per una gestione non adeguata all’emergenza sanitaria e i decessi avvenuti per il contagio; quale sia la composizione del personale socio-sanitario e se la Fondazione faccia uso di appalti nella gestione del servizio socio-sanitario-assistenziale e infermieristico o di supporto”; infine, “quali controlli o richieste informative specifiche il Comune abbia svolto nei confronti della Fondazione e se il Collegio di vigilanza previsto dall’Accordo di Programma sia mai stato convocato”.
L’assessora ha sottolineato che “l’attività di controllo e monitoraggio sul servizio offerto agli ospiti e sugli aspetti gestionali quotidiani è condotta, anche con ispezioni in loco, dalla Commissione di vigilanza locale prevista dalla normativa regionale, un’attività – ha detto - condotta con costanza su questa come su tutte le altre strutture residenziali per anziani  accreditate del Distretto. Mentre il Collegio di Vigilanza è deputato a dirimere questioni applicative dell'Accordo di Programma tra gli enti e in questi anni non è stato convocato, non essendosi verificate controversie che ne rendessero necessario l'intervento”.
La Fondazione non ricorre ad appalti nella componente socio-sanitaria, assistenziale e infermieristica; gli appalti riguardano esclusivamente alcune attività di tipo ausiliario (ristorazione, pulizie, lavanderia), mentre per la conduzione diretta del servizio vengono impiegati 42 operatori socio-sanitari e 8 infermieri; completano l’organico tre responsabili attività assistenziali, un terapista, un responsabile attività sanitarie, un’animatrice, due fiosioterapisti.
L’assessora ha anche ricostruito l’attività dei Nas avvenute nella Cra S.G.Bosco: il 24 aprile il Nucleo Anti Sofisticazione dei Carabinieri di Parma ha condotto un'ispezione presso la struttura esaminando in generale le condizioni di gestione del servizio, compresi aspetti attinenti alla suddivisione delle aree in cui nel periodo di emergenza sanitaria erano suddivisi gli ospiti in funzione della positività o meno al virus.  In quell'occasione erano stati raccolti anche elementi sugli ospiti, sugli accessi dei famigliari, sui turni del personale nell'ultimo trimestre. Poi, il 5 maggio, su richiesta dell'autorità competente e per svolgimento di indagini di Polizia Giudiziaria relative ad un procedimento penale, sono state richieste alla Fondazione altre informazioni su ospiti e personale sanitario e socio-sanitario.  Infine, l’8 maggio i Nas hanno ritirato presso la stessa struttura copia della cartella socio-sanitaria di un ospite.

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