Atteso stasera il via libera da parte del Consiglio dei Ministri alla proroga dello stato d'emergenza fino al 15 ottobre, approvata ieri in Senato e che stamattina verrà portata da Conte alla Camera.
Intanto continua a tenere banco l’intero capitolo Scuola.
Domani è prevista a Roma una riunione tra sindacati, ministro della salute e la Azzolina, con il comitato tecnico-scientifico. Sarà poi proprio il Comitato a rendere nota, ma solo a fine agosto, la valutazione finale sulla riapertura delle scuole. Quello che si teme è che, in nome dell’autonomia scolastica, si proceda a macchia di leopardo.
Chiara Tassi ha intervistato Manuela Ciambellini del comitato Priorità alla Scuola di Modena:
“Bisognerebbe riuscire ad aver delle linee guida che diano indicazioni chiare rispetto a come si deve muovere ogni dirigente scolastico nel caso in cui, ad esempio, all’interno di una scuola si verifichino casi di positività: il rischio è che ci troviamo una scuola aperta ed una scuola chiusa a fronte di un’assunzione di responsabilità differente da parte dei presidi. Allo stesso modo riteniamo anche che sia fondamentale avere delle indicazioni rispetto all’eventuale Didattica a distanza, che per le scuole superiori è già contemplata nell’ambito della didattica mista. Anche in questo caso però non ci sono garanzie che venga utilizzato un metodo egualitario”.
Nei mesi scorsi non solo ogni scuola, ma molte volte ogni classe di una stessa scuola ha seguito criteri propri per quanto riguarda questo metodo di insegnamento, in assenza di linee guida…
Si, A fronte di un’autonomia scolastica che sicuramente ha un valore immenso, questo ha però fatto si che ci siano stati singoli insegnanti che si sono mossi in un modo altri che si sono mossi in un altro. Se dobbiamo quindi guardare al diritto all’istruzione non è stato garantito in modo egualitario a tutti gli studenti, sia a livello locale che nazionale. Proprio sulla scia di quanto accaduto nei mesi scorsi chiediamo quindi, come Comitato, che ci siano controlli e linee guida che garantiscano un accesso egualitario all’istruzione.
Altro grande interrogativo sono le elezioni del 20 e 21 settembre che quindi si svolgeranno pochi giorni dopo l’inizio della scuola (previsto, lo ricordiamo, per il 14 settembre)…
Questo è un altro tema rispetto al quale stiamo combattendo, chiedendo a gran voce che vengano svolte al di fuori degli ambienti scolastici perché sarebbe veramente assurdo, ad una settimana dalla riapertura della scuola, dover richiudere per permettere le elezioni. Chiediamo quindi che i territori mettano a disposizione per lo svolgimento delle elezioni, altri spazi che non siano le scuole.