Il sistema ricostruito dai Finanzieri ricalca il cosiddetto schema PONZI: un intermediario, promettendo ricchi guadagni, convince un numero di investitori ad affidargli somme di denaro che, in parte, vengono poi utilizzate per corrispondere "finti" interessi e aumentare, così, l'appetibilità dell'investimento, dando il via a un circolo vizioso in grado di attirare nuovi clienti. Il tutto senza alcun reale investimento, affinché il promotore, una volta accumulato un patrimonio sufficiente, possa far perdere le tracce lasciando le proprie vittime a bocca asciutta.
Basandosi su questo collaudato schema, un promotore finanziario modenese è riuscito a ottenere da un’ampia platea di investitori oltre 1 milione e mezzo di euro. Risparmi di una vita che anziché essere investiti in operazioni speculative sono stati veicolati su due società estere con sede in Lichtenstein, riconducibili ad altri sodali.
Scoperto dunque un vero e proprio gruppo organizzato operante in Italia ed all’estero dedito alla commissione di truffe finanziarie, con l'ingannevole prospettiva di consistenti guadagni e utilizzati, invece, per sostenere il loro elevato tenore di vita.