Ha riaperto da qualche giorno il punto nascita di Montecchio ma restano chiusi tutti gli altri punti nascita reggiani a parte quello centrale del Santa Maria Nuova di Reggio città. I timori maggiori sono per il punto nascita di Scandiano che i sindacati temano non riaprirà mai più.
“Che abbiano riaperto il punto nascita di Montecchio è una buona notizia perché si va ad alleggerire la situazione per i lavoratori e le lavoratrici del Santa Maria Nuova. – dice un rappresentante dell’Sgb reggiano intervistato da Chiara Tassi - Per quanto riguarda invece Scandiano l’Ausl e la Regione hanno deciso di farlo rimanere un ospedale Covid, quindi per il momento la riapertura del punto nascita non è ancora decisa. Il nostro timore però è quello che il punto nascita di Scandiano sia destinato alla chiusura definitiva, non tanto per il Covid quanto perché già nel 2017, quando era stata decisa la chiusura di quello di Castelnovo Monti, Scandiano era rimasto aperto in maniera “condizionata” perché i parti erano pochi.
Si era parlato di una riapertura ad ottobre che ovviamente ora slitterà. Avete però qualche notizia in più?
Al momento non c’è chiarezza e non abbiamo alcuna notizia. Chiaramente il tutto è legato all’aumento dei contagi.
Per quanto riguarda invece Castelnovo Monti, la Regione sembra andare verso una riapertura. Pensate che sarà così?
Il presidente Bonaccini aveva detto che si riapriva, ma al momento questa rimane solo una promessa che non è stata esaudita. Speriamo ed auspichiamo che in futuro Castelnovo Monti possa riavere il suo punto nascita, come per altro richiedono i cittadini della montagna.
C’è poi il punto nascita di Guastalla, anche quello ancora chiuso perché anche quell’ospedale –come Scandiano- è Covid. La differenza però è che per Guastalla non c’è il timore di una chiusura definitiva, anche se ancora non abbiamo trovato alcuna su una possibile data di riapertura del reparto.
Il fatto che a Reggio sia in costruzione il Mire, con investimenti decisamente importanti, secondo voi può essere una spiegazione della possibile centralizzazione su Reggio delle nascite?
Si, è probabile che un domani il Mire –la cui costruzione oggi è in una fase embrionale- possa concentrare su di sé tutta la parte che riguarda il materno- infantile. Noi non abbiamo la sfera di cristallo ma sembra che la direzione sia quella: è ovvio che una struttura così importante, un investimento così forte, avrà bisogno di partorienti e di tutte le persone che hanno bisogno del materno infantile.