Dopo l’uscita del nuovo Dpcm che rende possibile alle superiori più didattica a distanza, ingressi scaglionati dopo le nove e doppi turni, il mondo della scuola è in confusione. In Regione si prova a lavorare sugli orari differenziati in relazione al potenziamento dei trasporti. Sono già partiti i tavoli di confronto anche coi sindacati e in poco tempo, entro domani, si attende una decisione.
“Non si devono cambiare gli orari – spiega il direttore dell’ufficio scolastico regionale Stefano Versari, per fare chiarezza, - non si deve alle superiori entrare dopo le 9. il Dpcm prevede la situazione che si potrebbe determinare se vi fossero situazioni critiche di rischio territoriale. In questo caso la regione, gli enti locali e la sanità dovrebbero valutare la situazione di rischio particolare, comunicare al ministero dell’istruzione l’esistenza di queste situazioni di rischio particolare ed emanare una disposizione che varrebbe per un territorio specifico (se eventualmente a rischio). Solo in questo caso, le superiori dovrebbero aumentare l’attività della didattica a distanza e non entrare a scuola prima delle 9, per cercare di distanziare il più possibile studenti fra loro e il trasporto dei lavoratori. Ma, al momento tutto questo non c’è! È un provvedimento che serve potenzialmente per essere pronti quando ci dovesse essere una situazione di rischio.”