Richieste di aiuto telefoniche più che raddoppiate: 365 tra marzo e giugno dello scorso anno, oltre 800 nello stesso trimestre di quest’anno, ma è crollato il numero delle successive chiamate e il numero delle denunce. Sono i dati portati alla luce dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio regionale contro la violenza di genere e presentati oggi, Giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Sentiamo l’avvocato Anna Martinelli, vice presidente dell’associazione Donneincentro Mirandola
“La donna che subisce la violenza di genere che arriva dopo aver preso coscienza e aver maturato la volontà di uscire dalla violenza se si sente non sostenuta, se sente che la sua richiesta non viene accolta adeguatamente, subisce quella che viene chiamata una vittimizzazione secondaria, o seconda vittimizzazione che ha un’ulteriore sofferenza psicologica dopo il trauma emotivo che subisce con la violenza, per cui non i sentirà in grado di poter completare il percorso che sta compiendo.
Noi stiamo monitorando la situazione dal 2017 data in cui abbiamo iniziato a gestire gli sportelli e sono passate 150 donne in un anno e 25 di queste sono stati casi di violenza. Durante il lockdown causato dall’emergenza sanitaria abbiamo avuto una recrudescenza di casi. Infatti nel solo periodo marzo-maggio 2020 sono stati registrati 14 nuovi di cui 10 appunto di violenza. Gli sportelli non hanno mai chiuso”
L’Associazione Donne in Centro ha attivi due sportelli di ascolto e anti violenza, uno a Medolla e risponde al numero 3703068286, l’altro a Mirandola al numero 053529683. Ricordando anche che il numero Nazionale Anti violenza contro le donne è il 1522.
“Donne in Centro” opera sul territorio dell’Area Nord della provincia di Modena, area che accoglie ben 86mila abitanti e si occupa di promuovere azioni di contrasto e prevenzione della violenza di genere, di quella domestica e di quella assistita, quella cioè subita da minorenni che rimangono coinvolti dalle situazioni violente dei genitori.