Nell’ambito della campagna di controlli del centro storico nel 2020, la polizia locale di Modena ha rilevato 42 casi di utilizzo illecito del contrassegno per parcheggiare negli stalli riservati alle persone invalide o disabili. Tra i vari abusi registrati sulle strade dagli operatori del quartiere 1, emergono in particolare le 11 vicende di persone che utilizzavano, anche a distanza di anni, autorizzazioni intestate ad anziani genitori scomparsi, pur nella consapevolezza che il decesso del titolare del contrassegno fa decadere il titolo (che ha validità quinquennale e che può essere rilasciato anche a tempo determinato nel caso di invalidità temporanea del richiedente). La sanzione per questo utilizzo improprio del pass, anche nel caso in cui l’intestatario non è più deambulante o ricoverato in casa di riposo, è di 87 euro. Inoltre, sono stati individuati diversi episodi di persone, anche giovani, che sfruttavano indebitamente il pass intestato a genitori o nonni per accedere nell’area Ztl, per non pagare la sosta negli stalli a pagamento e per recarsi in centro storico per motivi di lavoro o di svago. Infine, in una circostanza un uomo ha chiesto al Comune di “agganciare” alla sua auto il permesso invalidi della madre, in maniera tale da poter trasportare la signora anche col suo mezzo; tuttavia, le verifiche che vengono effettuate dagli uffici dell’Ente prima del rilascio dell’autorizzazione hanno fatto riscontrare che la donna era scomparsa già da diversi mesi. E in più, il contrassegno era già stato ritirato per “uso improprio” dall’altro figlio della signora deceduta, fratello appunto del richiedente, che lo utilizzava nonostante la morte della congiunta.