Da domani anche in Emilia-Romagna la scuola si prepara a ripartire, con il ritorno in aula fino alla prima media deciso dal Governo anche nelle zone rosse. La Regione la scorsa settimana in un comunicato aveva parlato di un piano di misure condivise per garantire un rientro nelle migliori condizioni di sicurezza possibili, misure che però di fatto restano le stesse messe in campo finora: tamponi rapidi in farmacia, tamponi a campione sui territori con alta incidenza di nuovi casi, vaccini per gli insegnanti.
“Di certo riaprire domani costituisce un segnale importante e molto atteso. -dice Silvia Menabue, direttrice dell’ufficio scolastico provinciale di Modena intervistata da Chiara Tassi- Sono state settimane molto difficili, dal punto di vista educativo, ma la scuola ha reagito bene. Ora dipenderà dai comportamenti individuali. La nostra regione ha un andamento epidemiologico difficile, ci auguriamo però che i dati ci permettano di riaprire presto anche le altre classi, in particolare le secondarie di secondo grado, che sono in DAD ormai da moltissimo tempo.
La Regione la scorsa settimana aveva diffuso un comunicato in cui di parlava di “un piano di misure condivise per garantire un rientro nelle migliori condizioni di sicurezza possibili per il personale, gli studenti e le rispettive famiglie”. Le misure però che erano contenute nel comunicato erano di fatto quelle messe in campo dall’inizio dell’anno scolastico senza sostanziali novità. Lei sa di reali novità in vista?
Lo sforzo messo in campo in questi mesi è stato determinante, abbiamo risposto molto bene nel rispetto delle indicazioni sanitarie e delle prescrizioni legate al contenimento epidemiologico. E’ difficile dimostrare che la scuola sia di per sé un focolaio per la diffusione dei contagi. Credo che distanziamento, uso della mascherine, areazione continua e sanificazione degli ambienti, unito al fatto che almeno il 70% del personale docente sia stato vaccinato, possa essere determinante per la ripartenza. Poi ci sono i tamponi in farmacia, c’è il presidio della sanità pubblica che interverrà laddove si dovesse alzare la percentuale dei positivi, ma il mondo della scuola credo abbia fatto un ottimo lavoro, è il contesto che deve esprimere valori migliori: la nostra Regione, il nostro territorio, credo debba fare uno sforzo ancora maggiore per raggiungere risultati migliori. Speriamo presto di arrivare almeno in zona arancione.
Reali novità però per il controllo epidemiologico mi pare non ce ne siano, quindi?
Credo che si farà molta attenzione, in caso di focolai, nel tracciamento e nell’isolamento di situazioni che si determineranno. Ho parlato anche con il Dipartimento di Sanità Pubblica e mi ha confermano che riapriremo con tutta l’attenzione che comunque è sempre stata dedicata al settore della scuola.
Quindi non c’è notizia, nemmeno per il futuro posto che ovviamente iniziare da domani sarebbe stato molto difficile, di eventuali tamponi rapidi per tutti, ad esempio?
Non si sa nulla, poi va valutato anche l’aspetto dell’obbligatorietà. In questo momento è tutto su base volontaria, anche i tamponi a cui si può accedere in farmacia. Credo che comunque soprattutto per i più piccoli debba esserci una valutazione attenta.