Sarebbero tutti stati minacciati di morte i familiari del fidanzato di Saman e anche a lui le ritorsioni non sono mancate, tanto che i contatti tra i dei due giovani avvenivano solo di nascosto. Ora il giovane è sotto protezione, come il fratello 16enne di Saman che racconta come lo zio, il 33enne Danish Hasnain, esercitasse sulla famiglia una sorta di potere dittatoriale freddo e calcolatore. Sarebbe lui l’esecutore materiale del probabile omicidio avvenuto, si ipotizza, la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio. Secondo il racconto drammatico del 16enne, sarebbe stato proprio lui ad acquistare i biglietti per i suoi genitori perché partissero subito per il Pakistan adducendo una scusa verosimile, la malattia di un congiunto caro. A mettere sotto accusa lo zio, ci sarebbero anche alcune telefonate intercorse tra lui e un’amica in un cui si parla di ‘un lavoro fatto bene’. Ad ora il 33enne è latitante, di lui si sono perse le tracce il 9 maggio quando è riuscito a sfuggire ad un controllo alla frontiera tra Italia e Francia.