Sono iniziati da una 15ina di giorni gli screening a campione nelle cosiddette scuole sentinella, test salivari facoltativi che i genitori che lo vogliono eseguono in autonomia sui propri bambini per determinare l’andamento del virus tra gli studenti che, per età, non si possono vaccinare.
Ma si è presentato un imprevisto: molti genitori che, a parole favorevoli al test, hanno ricevuto il materiale per eseguirlo, non lo hanno poi fatto riconsegnandolo per così dire in bianco. Secondo dati forniti dall’Ausl di Modena, il 37% dei tamponi riconsegnati all’azienda sanitaria per essere processato in realtà non è mai stato eseguito.
Famiglie timorose di finire in quarantena, forse, che evitano di utilizzare correttamente i test. Fino ad oggi infatti, lo ricordiamo, l'assenza del lavoro per i genitori che devono restare a casa con bambini in quarantena non è retribuita, è necessario usare ferie o permessi. Ma proprio sul tema dovrebbe esprimersi oggi il Consiglio dei Ministri, nel corso della discussione sul decreto fiscale.