La bambina di 11 anni e il bisnonno di 97: sono gli unici sopravvissuti alla strage senza precedenti che si è consumata mercoledì pomeriggio nell’appartamento di via Manin a Sassuolo dove il tunisino Nabil Dahir, 38 anni, ha ucciso a coltellate la compagna Elisa Mulas, la suocera Simonetta Fontana e i figli Ismaele e Sami, 2 e 5 anni, prima di togliersi la vita. L’uomo, come raccontano le amiche, non aveva accettato la fine della loro relazione. L’aveva minacciata di morte, la pedinava e si presentava spesso sotto l’abitazione della suocera dove Elisa si era trasferita con i figli. Mercoledì, prima del massacro, si è recato nel bar di fianco alla casa, sembrava tranquillo ha raccontato il barista, nulla, dal suo atteggiamento faceva presagire cosa sarebbe accaduto. La bambina scampata al massacro, che Elisa aveva avuto da una precedente relazione con un marocchino violento, è stata portata in un luogo sicuro fuori Sassuolo, una casa protetta. Al suo fianco due psicologi che la seguono. E un percorso protetto è stato avviato anche per il bisnonno che in quel momento si trovava a letto e pare che non si sia accorto di nulla. Il Comune ha predisposto per lui il trasferimento a Villa Serena e ha deciso di mettere a disposizione il Fondo di Solidarietà, che esiste da oltre dieci anni, per raccogliere piccole e grandi donazioni da devolvere interamente alla piccola. Nel quartiere sono tutti sconvolti, la famiglia era molto conosciuta. Ieri, fin dalle prime ore del mattino, amici e conoscenti si sono presentanti davanti al cancello a portare mazzi di fiori, peluche, e bigliettini d’addio. Stasera alle 19 in programma una fiaccolata in piazza Garibaldi.