Sta facendo discutere non poco, tanto che sul caso è intervenuto anche il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, la decisione di un giudice di parce reggiano di annullare l’espulsione di un 35enne clandestino georgiano accusato di diversi furti e ritenuto dalla Questura di Reggio “un pericolo per l’ordine pubblico” per motivi di salute. Secondo il giudice Silvia Tanzi, l’uomo deve –secondo quanto previsto dalla Costituzione all’art. 32- poter proseguire le cure mediche alle quali è sottoposto a Reggio.
“Il mio cliente ha contratto l’epatite C dopo un breve periodo di tossicodipendenza per l’assunzione di oppiacei – dice l’avvocato reggiano difensore del 35enne, Ernesto D’Andrea intervistato da Chiara Tassi- La cura e le terapie cui dovrà sottoporsi potranno durare da uno a tre anni almeno, ma…non sono medico. Quel che posso dire come avvocato è che fino a quando il mio cliente non avrà terminato le cure potrà rimanere libero in Italia e soprattutto non gli si potrà notificare un nuovo decreto di espulsione”. L’uomo ha a suo carico denunce e segnalazioni per furti: “Accuse confermate ma che non incidono sulla sua permanenza in Italia – puntualizza l’avvocato- perché a priori c’è proprio questa patologia per cui si sta curando”.
Il 35enne è originario di Tbilisi, in Georgia, un paese dove dal 2007 è in corso una profonda riforma sanitaria che però sta portando alla privatizzazione di molti degli ospedali: “Il sistema sanitario della Georgia è avanzato rispetto ad altri paesi extracomunitari ma pare che abbia anche costi di un certo tipo”. Costi che invece qui l’uomo non deve sostenere dato che, essendo clandestino e senza documenti, tutte le sue cure sono a carico del sistema sanitario nazionale.