Torniamo sul caso delle scuole materne Boschi di Modena, dove oltre l’80% per cento dei bimbi iscritti è di origine straniera: ieri sera si è svolto l’incontro tra l’assessore all’istruzione Cavazza, la dirigenza scolastica e i genitori: tra le soluzioni che verranno adottate, corsi di teatro e di ginnastica per i bambini.
di Chiara Tassi
“Non ci son tanti italiani in questa scuola, anzi, ce ne sono pochissimi – dice la mamma marocchina di un bimbo che frequenta la scuola, parlando in un ottimo italiano- se vogliamo che le cose migliorino per tutti, la composizione delle classi deve essere diversa, ci deve essere più equilibrio. L'assessore però ha spiegato che questo non può essere fatto perché è il punteggio, insieme alla scelta delle famiglie, a “comporre le classi”. Insomma, il Comune non centra nulla”. Quindi, si giustifica l’amministrazione, sarebbero i punti che ciascun bimbo ottiene, uniti alla rosa di preferenze delle scuole indicate dalla famiglia al momento della compilazione della domanda (sono 6 le scelte a disposizione), a costituire –in modo quasi automatico- le classi.
Sul documento “Criteri, procedure e tempi per l’ammissione alle scuole d'infanzia anno scolastico 2018/2019” del Comune di Modena sta però scritto a chiare lettere “Al fine di assicurare una composizione il più possibile equilibrata delle sezioni, con particolare riferimento all’armonizzazione delle differenti culture, etnie e gruppi linguistici, in qualunque momento del procedimento di ammissione, l'Ufficio Rapporti con le Famiglie, Sistema educativo scolastico, su proposta del Coordinamento Pedagogico e/o i Dirigenti Scolastici competenti, potrà assegnare i bambini richiedenti, anche in scuola diversa da quella scelta come prioritaria, e –sentite le famiglie – anche diversa da quelle scelte originariamente in sede di domanda, indipendentemente dal punteggio ottenuto”. Quindi, stando ai documenti dell'amministrazione, la soluzione, volendo prendersi in carico il problema, ci sarebbe. E invece la soluzione al momento prospettata dal Comune di Modena è di tutt’altro tenore: “ci hanno detto che organizzeranno corsi di teatro, di ginnastica, tenuti da docenti professioniste – continua la mamma- che permetteranno ai bimbi non solo di divertirsi ma anche di imparare l’italiano. Ma questo non può che essere solo l’inizio, noi non ci accontentiamo”.
“E’ stato un incontro schietto – ha detto l’assessore all’istruzione Gianpietro Cavazza uscito dall’incontro- ci sono alcune cose che si potranno realizzare nel breve periodo, come questi corsi particolari con personale docente extra, ed altre che si potranno attuare sul medio e lungo periodo e di cui dovremmo parlare in giunta”. Per quanto riguarda invece la composizione delle classi? “Il protocollo d’intesa tra amministrazione e dirigenze scolastiche c’è –continua Cavazza- abbiamo fatto lo scorso anno scolastico una prima sperimentazione. Nei prossimi giorni ci troveremo per capire com’è andata e se sarà necessario apportare modifiche”. Qui, alle Boschi, dove ormai sono anni che i problemi di composizione delle classi esistono, sperimentazione o meno una soluzione “altra” deve essere trovata. Per il bene dei bambini. Delle maestre. E anche per il futuro della nostra città: “E’ necessario cambiare qualcosa che riguarda tutta la città, perché sicuramente abbiamo bisogno di classi più equilibrate” ha concluso l’assessore.