Sarà Hera e non più Humana, con la cooperativa sociale Il Mantello, di Carpi, a gestire la raccolta degli abiti usati in provincia di Modena.
Hera sostituirà progressivamente i vecchi contenitori con 600 nuovi cassonetti di colore grigio scuro dotati di un sistema di apertura anti-intrusione. Gli abiti raccolti e ancora in buone condizioni verranno sanificati e rivenduti come usato proprio da Humana, che dovrà però corrispondere ad Hera un forfait per la raccolta. I capi in cattivo stato verranno invece trattati dalla multiutility in impianti appositi per il recupero dei tessuti.
“In ogni caso –scrive Hera in un comunicato, dopo averci negato però un’intervista sul tema- nessun beneficio economico derivante dalla raccolta degli abiti usati sarà trattenuto da Hera, che metterà tutti gli utili derivanti da questa filiera a disposizione delle amministrazioni comunali”. Saranno quindi i singoli Comuni a stabilire, in piena libertà, come gestire queste entrate.
Oltre al danno la beffa per i cittadini e la solidarietà: Humana, che destinava il ricavato della vendita degli abiti a progetti a favore dei più poveri, oggi si trova costretta a pagare ad Hera soldi per effettuare la raccolta, diminuendo in questo modo la cifra da destinare ai progetti. Hera, che sta cambiato tutti i cassonetti destinata alla raccolta degli abiti usati, non è escluso possa far ricadere parte di questi costi sulle nostre tasche. Le amministrazioni comunali, infine, decideranno in piena libertà e senza alcun vincolo come destinare i fondi che arriveranno da Hera. Speriamo almeno che parte di questi vengano reinvestiti per il sociale.
Chiara Tassi