Ennesima operazione, sabato scorso, della polizia municipale sul comparto R-Nord di Modena: gli agenti hanno fermato un nigeriano mentre spacciava droga nei pressi del condominio. Un nuovo pusher fermato, quindi, in una zona della città a pochi passi dal centro ma che i residenti continuano a considerare critica. “Rispetto a qualche tempo fa la situazione è assolutamente migliorata” dice invece il presidente del Quartiere 2, Carmelo Belardo, intervistato da Chiara Tassi.
Purtroppo però la cronaca e le segnalazioni sui social, ma anche alle forze dell’ordine e alla Procura, disegnano una situazione ben lungi dall’essere risolta. Situazione che Belardo, incalzato, conferma, puntualizzando però che: “C’è l’impegno, da parte delle associazioni che operano sul territorio e delle forze dell’ordine, ad un presidio costante”. Iniziative per liberare l’R-Nord da frequentazioni “non adeguate”, come lui stesso le definisce, sono in campo da tempo, tanto che il solo Comune di Modena ha già speso decine di migliaia di euro per organizzare eventi, festival e quant’altro, ma è sotto gli occhi di tutti che quel che è stato fatto finora non basta. “In base aquanto ci è consentito, noi non possiamo fare di più” prosegue Belardo, plaudendo anche a quanto sta mettendo in campo il Portierato sociale: un nuovo progetto che fa uscire gli operatori in strada, in mezzo alla gente, per sviluppare relazioni con il territorio. Del Portierato sociale all’R-Nord avevamo già parlato (clicca qui per leggere l'articolo): capoprogetto è la cooperativa sociale Gulliver, all’interno della quale proprio il presidente del quartiere 2 Belardo lavora come funzionario commerciale. Tantissimi i contatti, secondo i dati che ci ha fornito il Comune di Modena (oltre 2mila 200 persone in poco più di un anno), ma risultati quantomeno discutibili (leggi qui l’intero report).
Tornando alle iniziative, il problema nasce quando le luci si spengono e la gente se ne va, quando la Coop chiude e l’R-Nord, il Parco XXII Aprile e viale Gramsci diventano “terra di nessuno”. “Proprio per favorire una frequentazione “positiva” all’interno del condominio non solo di giorno è nato il progetto di collaborazione con l’Unimore e la residenza universitaria all’R-Nord”. Ma quanti sono gli studenti che vi risiedono? Abbiamo colto il Presidente impreparato e così siamo andati alla fonte: secondo le informazioni che ci ha fornito l’Ufficio Stampa dell’Unimore attualmente tutti i 30 posti disponibili nello studentato Universitario Paolo Giorgi –inaugurato nel 2013 e che prevede 10 unità abitative ad accesso libero- sarebbero occupati. Sarebbe interessante raccogliere la testimonianza degli studenti che risiedono al Giorgi, ma l’Università ci ha comunicato di voler fare da tramite tra noi e i ragazzi da intervistare, quasi dovessero ottenere, per parlarci, il permesso di Unimore. Perchè il dubbio si insinua...
Altro grosso problema segnalato dai residenti è quello della massiccia presenza di negozi cosiddetti etnici. “Certamente nel momento in cui nel nostro paese aumenta la presenza di persone straniere, le loro attività economiche vanno salutate positivamente…” commenta Belardo, ma quando gli ribadiamo che il problema non sono i negozi gestiti da stranieri, bensì quelli che creano degrado o problemi di ordine pubblico allora puntualizza: “Nel corso del tempo alcuni negozi sono stati sanzionati. Vanno ovviamente presidiati, ma credo che sul posto ci sia l’attenzione da parte di tutti per garantire che non si vada oltre certi limiti”. Sembrano pensarla diversamente però molti residenti, che continuano a segnalare -anche con esposti in Procura- una situazione, a sentir loro, non affatto migliorata col passare del tempo. “Ma sono i privati che affittano agli stranieri! – sottolinea Belardo- Credo che debba esserci maggiore attenzione da parte di chi mette a rendita i propri locali…”. Insomma, pare che, ancora una volta, il problema venga scaricato sui cittadini che vivono secondo le regole. A chi dovrebbe sovraintendere all’ordine pubblico –siano, per competenza, il Sindaco o il Questore- la situazione sfugge di mano e la colpa viene fatta ricadere sui cittadini che non prestano attenzione quando affittano i propri negozi e che si lagnano di situazioni invece in netto miglioramento. La sicurezza, o meglio l’insicurezza, ancora una volta viene classificata come percezione.
“Invito le persone che non sono abituate a frequentare Viale Gramsci a farsi un giro nella zona – conclude Belardo- ci sono attività commerciali importanti, c’è un parco (il Parco XXII Aprile, ndr) già molto frequentato ma che credo possa esserlo ancora di più, ad esempio, come luogo per fare attività sportiva. In questo modo si contribuirebbe a rendere più vivibile la zona”. Insomma, tutti a fare jogging al Parco XXII Aprile, nella speranza di non essere presi di mira da chi lì ci va, certo, ma non per fare sport.