Utilizzavano richiedenti asilo per gestire la sicurezza di grandi eventi musicali, tra cui i concerti dei Rolling Stones e di Vasco Rossi, con falsi decreti prefettizi.
Li pagavano 6 euro l'ora e li costringevano a lavorare anche 15 ore consecutive.
Sono 4 le ordinanze cautelari eseguite dai carabinieri di Reggio. Pesanti i reati contestati: intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e false attestazioni a pubblico ufficiale.
Nei guai, al momento, sono finiti un 38enne modenese e un 63enne abitante a Bologna, titolari di due importanti società di sicurezza, a cui è stato interdetto l'esercizio di attività imprenditoriali.
In carcere invece due pregiudicati campani domiciliati a Reggio, il 30enne Damiano Leone e la madre 50enne Franca Ceglia, truffatori con una lunga lista di precedenti.
Durante le indagini dell'operazione 'Security danger' i carabinieri di Reggio Emilia hanno raccolto anche la testimonianza di uno dei tanti richiedenti asilo reclutati e sfruttati dagli indagati per i grandi eventi musicali.
"Sono arrivato in Italia nel giugno 2016 - ha detto - dopo essere stato salvato in mare da una nave, durante il mio viaggio, su uno dei tanti barconi, proveniente dalla Libia. A Modena, da quando abbiamo cominciato il lavoro a quando lo abbiamo terminato nessuno, né di alcuna società né delle forze dell'ordine, mi ha mai chiesto alcun documento, né ha fatto alcun controllo sul mio cartellino: nessun filtraggio, nessun metal detector, nessun controllo sul contenuto delle mie tasche o delle cose che portavo con me. Io sono una brava persona ma mi sembrò strana l'assenza di controllo: se fossi stato un terrorista avrei potuto fare qualsiasi cosa".