E’ stata uccisa con 4 coltellate alla schiena Ghizlan El Hadraoui, la marocchina di 37 anni il cui corpo carbonizzato è stato rinvenuto mercoledì mattina sui sedili posteriori della sua auto in via Cavazza, in un cantiere a poca distanza dall’inceneritore. Lo ha stabilito l’autopsia. Intanto ieri, dopo un lungo interrogatorio il magistrato ha deciso di trattenere in stato di fermo l’ex marito, Khalil Laamane, accusato dalla Procura di omicidio volontario e premeditato. L’uomo è stato portato in carcere. Restano soli due bimbi, i figli della coppia. Ghizlan ed il marito erano separati da alcuni mesi. Tra i vicini di casa c’è chi parla di un rapporto turbolento, degenerato dopo la separazione.
Il Procuratore Capo Lucia Musti ha sottolineato ieri davanti alla stampa che nessuna denuncia era stata mai presentata da parte della donna.
Di parere diverso l’avvocato Monica Rustichelli che da tempo seguiva la donna nella separazione.
“In realtà era stata presentata una denuncia il 20 o il 21 gennaio, direttamente in Procura –specifica l’avvocato- dopo mesi, addirittura anni di soprusi, la signora si era decisa a sporgere querela per minaccia di morte. Quella tra Ghizlan e il marito, però, era una storia continua di violenze, minacce, una vita assolutamente impossibile da sopportare per la mia cliente. E anche i bambini non potevano e non volevano più rimanere in quella casa ”.
Come è possibile, quindi, che il Procuratore non sapesse di questa denuncia?
“Non so se per ragioni burocratiche non si fosse ancora aperto un fascicolo, non lo so”
Non ci sono canali preferenziali per questo tipo di denunce?
“Purtroppo no, non mi risulta”
Le forze dell’ordine non erano mai state chiamate?
“Quest’estate si era rivolta spontaneamente ai carabinieri, accompagnata da un’amica, dopo un episodio di violenza domestica in cui il marito aveva addirittura impugnato un coltello. Poi però i carabinieri, per la verità non ricordo se si era rivolta ai carabinieri o in Questura, l’avevano spinta a riflettere, a vedere come gestire la situazione. Lei, poi, ne aveva parlato con me e aveva deciso di non fare nulla”.