E' già crisi idrica: i fiumi ai livelli di agosto

L'attuale fase di criticità idrica non interessa solo il fiume Po, ma è generalizzata in tutta l'area della Pianura Padana, complice un mese di febbraio tra i più caldi e siccitosi dal 1800.

"Siamo preoccupati - da detto Meuccio Berselli, presidente del distretto idrografico padano - anche perchè non abbiamo neve nemmeno in Appennino, quindi non si potrà nemmeno approfittare del suo scioglimento e della conseguente acqua che si riversa nei fiumi. In più l'utilizzo delle falde dei pozzi degli acquiferi può diminuire la capacità della falde sotterranee di avere scorte di acqua. Vediamo che cosa accadrà in aprile -conclude Berselli- ma quel che è certo è che dobbiamo fare qualunque tipo di attività per conservare al meglio la risorsa e non diseprderla".

A destare particolare attenzione sono ovviamente le campagne e le colture, a cominciare dal foraggio destinato alla filiera del Parmigiano Reggiano. Tra le valutazioni che si stanno facendo quella di una semina anticipata dei cereali, anche se al tempo stesso si teme un ritorno del freddo, per le conseguenze che eventuali gelate potrebbero avere su viti, peschi ed albicocchi.