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Modena Cronaca Accoglienza richiedenti asilo: nulla di fatto anche a Modena

Accoglienza richiedenti asilo: nulla di fatto anche a Modena

Le proposte di Porta Aperta e Leone Rosso bocciate dalla Prefettura. Ed è tutto da rifare. Intervista a Luca Barbari, presidente di Porta Aperta

Lascia un commento | Tempo di lettura 193 secondi Modena - 17 Apr 2019 - 12:00

Anche a Modena, dopo Reggio, nulla di fatto, ma “Nessuno finirà in strada” ha detto il prefetto modenese Patrizia Paba. Nè Porta Aperta nè la coop Leone Rosso hanno, dice la prefettura, soddisfatto i requisiti perché non coprono le esigenze del territorio, che attualmente accoglie 1568 persone. Soluzione? Verrà immediatamente bandita una nuova gara. Chiara Tassi ha intervistato il presidente di Porta Aperta Luca Barbari...

Non abbiamo ricevuto dalla Prefettura alcuna comunicazione formale, ne che si aprissero le buste ieri ne in merito all’esito della gara se non dalla lettura del giornale. A questo punto, quindi, aspettiamo per poi fare le nostre valutazioni. Porta Aperta collabora con la Prefettura da sempre, sul tema dei richiedenti asilo e protezione internazionale, da molto prima che arrivassero le cooperative sociali. Poi, al tempo dei grandi flussi migratori abbiamo deciso di ritirarci perché la gestione era diventata molto complessa, i numeri molto grandi: Porta Aperta è un’associazione di volontariato, non un’impresa, quindi abbiamo scelto di portare avanti un’attività che fosse di tipo culturale, con il Festival delle Migrazioni. Alla fine del 2017, poi, abbiamo riiniziato la collaborazione con la Prefettura, ma sempre per piccoli numeri, e anche quest’anno abbiamo dato nuovamente la nostra disponibilità. La valutazione dell’associazione, comunque, è critica verso questo bando di gara.   

Perché?

Si è andati ad eliminare tutti i servizi di inclusione che si facevano fino ad ora, percorsi a favore delle persone accolte che le mettevano al centro del progetto. Poi si può dire, per considerazioni personali, che questi percorsi fossero eccessivi o meno, migliorabili o meno, ma c’erano. Ora invece abbiamo ricevuto da Roma una gara standardizzata su tutto il territorio nazionale, con valutazioni basate solo su incidenze economiche che tengono conto solo dei servizi di sussistenza, quindi il mero vitto e alloggio, tra l’altro parametrati su valori che, sul territorio provinciale modenese ed in particolare di Modena città, sono assolutamente fuori mercato. Pensare che una persona pernotti a Modena con 2,90 euro al giorno è impossibile! E’ normale, quindi, che le cooperative che gestivano fino allo scorso anno centinaia di persone si trovino in grandissima difficoltà: c’è un problema di valutazione economica in primis sul dato casa.

Voi quindi perché avete deciso comunque di partecipare, nonostante queste difficoltà?

Abbiamo persone accolte nelle nostre strutture che dopo tanto peregrinare sono arrivati ad avere una certa stabilità, hanno iniziato dei percorsi di inclusione, quindi come associazione Porta Aperta abbiamo deciso di privilegiare la stabilità e la continuità dei percorsi di queste persone. Questo è stato l’unico motivo che ci ha portato a partecipare al bando.

La Prefettura, secondo quanto riportano i mezzi di comunicazione, vi avrebbe escluso perché “le offerte presentate dai due concorrenti (Porta Aperta e Leone Rosso, ndr) non coprono la necessità di Modena”. Insomma viene contestato, pare, il piccolo numero per cui vi sareste impegnati…

Questa valutazione, che io ho letto sul giornale stamattina, noi non l’abbiamo mai ricevuta dalla Prefettura. Se ritengono che una gara sia nulla perché abbiamo messo a disposizione posti insufficienti (40 quelli per cui abbiamo partecipato quest’anno) spero che ce lo comunicheranno nelle forme dovute, cosa che fino ad ora non è stata fatta.

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