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Piscine Pergolesi: facciamo il punto

Interviste all'avv. Baldini della Lega, all'assessore Guerzoni e a Stefano Gobbi, presidente del CSI sul caso che interessa una delle strutture più amate -e frequentate- dai modenesi

Lascia un commento | Tempo di lettura 247 secondi Modena - 18 Apr 2019 - 12:23

Le Piscine Pergolesi di Modena sono uno degli impianti spotivi più utilizzati e amati dai cittadini.
Pare che la società che gestisce la piscina, la Pergolesi sport, interamente controllata da CSI servizi, debba al Comune di Modena centinaia di migliaia di euro. Lo afferma la Lega che presenterà un esposto alla corte dei conti.

“A partire dal 2016 la società concessionaria ha sostanzialmente interrotto il pagamento dei canoni –dice l’avvocato leghista Antonio Baldini intervistato da Chiara Tassi - A noi risulta che ad oggi non sono stati pagati oltre 500mila euro. Abbiamo fatto un’interrogazione in consiglio comunale, attendevamo una risposta per aprire un dibattito in consiglio, invece tre giorni fa abbiamo ricevuto una semplice risposta scritta dove l’assessore Guerzoni dà atto che la società concessionaria si trova in un momento di temporanea difficoltà e che non è intenzione dell’amministrazione comunale né indire un nuovo bando, né risolvere il contratto per inadempimento. La società attuale avrebbe in gestione l’impianto fino al 2024, ed appunto per questo la situazione per noi è allarmente”  

Ed ora la risposta dell’assessore allo sport Giulio Guerzoni:

Esiste un ritardo nel pagamento, ma la società sta rientrando. Gli uffici comunali monitorano da anni la situazione: la piscina Pergolesi non è costata un euro ai modenesi, quindi è evidente che la Lega Nord sta portando avanti una battaglia di campagna elettorale

La società CSI servizi, che gestisce l’impianto, di quanto sarebbe già rientrata?

La cifra non la conosco perché è una questione che compete agli uffici tecnici.

Risulta comunque che il Comune vanti un credito verso questa società: è vero che non è costato ad oggi nulla ai modenesi, ma se i soldi non verranno recuperati si profila una “crisi” come quella relativa al Braglia nella gestione Caliendo…

Assolutamente no perché la società in questione sta già, lo ripeto, rientrando del debito, e poi perché esiste una fideiussione a garanzia, come da bando.

Infine la terza parte in causa in questa questione, il presidente del CSI Stefano Gobbi:

Sono quasi tre anni che lavoriamo con il Comune per monitorare l’andamento della gestione di Pergolesi. Nell’ultimo periodo (2018-2019) abbiamo costruito un piano di ristrutturazione del debito finalizzato al riequilibrio delle risorse della piscina, in modo da poter garantire sia il rimborso dei finanziamenti avuti per la ristrutturazione dell’impianto, sia il canone che dobbiamo al Comune. Avendo un pregresso, abbiamo dovuto concordare con l’amministrazione comunale che questo pregresso potesse essere in una parte consistente dilazionato attraverso Equitalia, con l’iscrizione a ruolo. l’altra parte è invece gestita a rate con il Comune. In questo modo per noi la ristrutturazione del debito è sostenibile e non ci mette in difficoltà nella gestione quotidiana dell’impianto.

Per la parte che compete il saldo con il Comune, di quanto siete già rientrati?

I dati che sono stati esposti sono assolutamente corretti. Noi abbiamo concordato con Equitalia 280mila dei 531mila euro complessivi in 72 rate da 4mila euro mensili. Al tempo stesso abbiamo bonificato lunedì al Comune 100mila euro dei residui 251, quindi siamo rimasti a 151 mila euro di differenziale, che comunque sono coperti dalla fideiussione bancaria di 162mila euro depositati presso la Bper.

Quindi i dati che sono stati diffusi confermate che sono corretti anche dal vostro punto di vista?

Confermo assolutamente. Io non sono mai intervenuto perché stavo già lavorando con l’amministrazione comunale per impostare tutto questo. E per farlo ci sono voluti mesi. Ora però tutto si sta concretizzando e la situazione è pienamente sotto controllo. Al tempo stesso abbiamo voluto mantenere questo riserbo per dare serenità ai 22 dipendenti, ai 60 collaboratori e a tutti i modenesi che avrebbero potuto temere per una chiusura dell’impianto.

Un debito da oltre 500mila euro contratto con il Comune: da dove arriva questo vostro passivo verso il Comune?

Non avevamo risorse in grado di rimborsare contemporaneamente il canone che dovevamo al Comune ed i mutui contratti per la ristrutturazione dell’impianto, per cui, però, bisogna dirlo, abbiamo speso complessivamente più di 1milione e mezzo di euro.

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