Livelli ambientali di precisi inquinanti atmosferici sono i principali responsabili dell’incremento del rischio di leucemia infantile. Lo rivela uno studio curato dal professor Marco Vinceti e dal dott. Tommaso Filippini del Dipartimento di Scienze Biomediche di Unimore, pubblicato su una delle più prestigiose riviste statunitensi del settore e presentato questa mattina. Al dott. Vinceti abbiamo chiesto quali sarebbero gli inquinanti incriminati e a quali livelli il rischio si fa concreto
“Gli inquinanti atmosferici, per quanto riguarda la fonte classica di inquinamento nelle nostre zone, quindi Pianura Padana e nord Italia, provengono certamente dal traffico auto veicolare perciò si parla di metalli pesanti, idrocarburi, contaminanti gassosi, che vengono emessi appunto dal traffico motorizzato. Non è affatto facile, per contro, sapere quali siano quelli responsabili di un incremento del rischio tumorale nei bambini. L’obbiettivo della nostra ricerca – spiega il ricercatore – è stato esattamente questo, cercare di capire se davvero esiste un’associazione, a quali livelli dei singoli contaminanti e con quali contaminanti queste associazioni si attivino e quale sia la possibilità di prevenzione”
Il dott. Vinceti sottolinea come azioni preventive, una buona programmazione edilizia possibilmente lontana almeno 150 metri dalle vie di scorrimento, l’innovazione nella motorizzazione, nell’uso dei combustibili innovativi nell’abbattimento delle emissioni. Insomma tutto lo sforzo della stessa Università di Modena e Reggio Emilia con il corso di laurea Automotive, sia gli studi e le altrettante attività messe in campo dai tanti istituti di ricerca sparsi nel mondo