Ancora una situazione difficile per una mamma incinta residente sull’appennino. Questa volta siamo nel modenese.
La donna, di Pievepelago, al settimo mese di una gravidanza gemellare, si è recata ieri mattina intorno alle 8.30 presso la locale Casa della Salute dopo essersi sentita male. Nel poliambulatorio però ancora non è presente il servizio infermieristico d’emergenza H24 –l’attivazione, infatti, prevista per l’inizio dell’anno pare essere slittata a data da destinarsi. Per assistere la donna è stata quindi chiamata prima un’ambulanza, giunta da Sestola, poi, data la confermata necessità di portare la signora in ospedale, l’elisoccorso di Pavullo, che, però era già impegnato su un altro intervento.
La donna ha quindi dovuto attendere quasi un’ora e mezza perché un altro elicottero arrivasse da Bologna per essere poi trasportata fino al Policlinico di Modena.
“Il punto nascite di Pavullo l’hanno chiuso perché, ci hanno detto, non era sicuro a causa dei pochi parti all’anno, ma mi chiedo e chiedo al Presidente Bonaccini e all’assessore Venturi: è sicurezza questa?”. A dirlo Elisabetta Pedretti del comitato Salviamo le nascite di Pavullo, intervistata da Chiara Tassi “Senza contare poi l’assenza dell’infermiere 118 H24. O riaprono il punto nascita, perché nella montagna è un servizio necessario, o che diano un minimo di assistenza, necessaria per altro non solo per le donne in gravidanza ma per tutti i cittadini, che bisogna sia garantita anche sul nostro Appennino”.