Sette anni dopo il sisma che colpì l'Emilia-Romagna nel 2012, il 76% delle abitazioni è ricostruito e il 30 aprile sono scaduti i termini per la presentazione delle integrazioni richieste alle domande dormienti: per chi non ha provveduto scatterà la decadenza e i soldi saranno revocati.
Entro il 31 ottobre i Comuni dovranno terminare le istruttorie delle domande di contributo e arrivare all’emissione dell’ordinanza di concessione o rigetto. Indicata in modo tassativo la conclusione dei lavori.
Novità anche per la piattaforma Sfinge riservata alle attività produttive: la conclusione dei lavori viene fissata in base alla data in cui risulta concesso il contributo. Lo stop definitivo per la piattaforma Sfinge viene fissato al marzo 2020.
Infine procede a rilento la ricostruzione delle chiese: domenica 2 giugno riapre quella di Cavezzo, poi tocca a Rivara e in settembre al duomo restaurato di Mirandola.