Non ha spiegato i motivi del suo folle gesto il giovane nordafricano fermato dai carabinieri subito dopo l’incendio nel quale hanno trovato la morte l’anziana Marta Goldoni, 84 anni, e la sua badante 74enne. Indosso aveva un giubbotto antiproiettile e un cappello della municipale.
Il violento rogo si è scatenato nella sede della Polizia Municipale di Mirandola intorno alle 2.30 della scorsa notte. Fiamme e fumo si sono propagati in tutto lo stabile di via Roma provocando la morte delle due donne, residenti in un appartamento vicino, soffocate dal fumo mentre dormivano. Grave anche il marito della donna deceduta, così come altre 2 persone. 18 in tutto i condomini evacuati dai Vigili del Fuoco e trasferiti in ospedale, tra cui 3 bambini.
I carabinieri di Carpi stanno cercando di identificare il giovane e stabilire la sua età. Il giovane aveva numerosi precedenti.
Domani è stato proclamato lutto cittadino, bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio alle 12. Chiesta la sospensione della campagna elettorale per la giornata di oggi.
“Proviamo sgomento rispetto a ciò che è successo, ma questo sgomento non ci ha impedito di riprendere il filo della razionalità – ha detto il sindaco di Mirandola Maino Benatti intervistato da Chiara Tassi- e quindi lavorare intanto per dare una sistemazione alle famiglie che sono rimaste colpite da questo grave disastro, e incominciare a ragionare anche per dare una sede alla Municipale, perché per i lavori di ripristino del palazzo occorreranno mesi, non giorni.
Gli appartamenti inagibili sono di edilizia pubblica?
Si tutti. Ma come le dicevo ci stiamo preoccupando di ricollocare già tutte le persone che risiedevano nel palazzo in altre sistemazioni sul territorio, sia per l’immediatezza che per un periodo più lungo
Ci conferma che il presunto responsabile del gesto è stato arrestato?
Si. Le indagini sono in corso e vedremo cosa ci diranno. Ho sentito già gente lanciare accuse che non hanno molto senso. Credo che la correttezza sia quella di verificare prima con le forze dell’ordine e la magistratura cosa è realmente successo”.