Non ce l’hanno fatta molti dei 250 anatroccoli che si trovavano al Centro Faunistico Il Pettirosso di Modena. Si registrano vittime anche tra gli aironi, i cigni e i fenicotteri, decine gli animali feriti. Le linci sono state medicate e se la caveranno. “Purtroppo gli animali, per istinto, sentendo il rumore forte della grandine e del vento sopra le coperture scappano, si muovono – spiega il responsabile del centro, Piero Milani -; una volta all’aperto, molti di loro sono stati colpiti da chicchi di grandine grossi come arance in testa o sul collo, tanti non hanno avuto scampo”. Anche la maggior parte dei nidi di aironi bianchi, cenerini e guardabuoi sono stati pesantemente danneggiati. Un bilancio gravissimo per la struttura che vive di donazioni e volontariato e alla quale confluiscono persone da tutta la provincia quando trovano animali selvatici in difficoltà. Le strutture del Pettirosso, come quelle del vicino Centro Soccorso Animali, hanno subito pesanti danni e alcuni alberi pericolanti sono stati abbattuti. Ieri decine di persone, tra cui intere famiglie, si sono recate al Pettirosso per dare una mano a pulire da rami e fogliame le aree dedicate agli animali e a ripristinare le coperture. Servono donazioni e nuovi volontari che possano rendersi disponibili per la stagione estiva. Intanto la Regione Emilia Romagna ha richiesto lo stato di calamità per ottenere risarcimenti in particolare per il settore agricolo; il consiglio è di scattare fotografie dei danni subiti.