Mentre ieri il caso Bibbiano ha fatto irruzione in Senato, con un’esponente leghista, la bolognese Lucia Borgonzoni che durante il proprio intervento nel corso del dibattito sul governo Conte Bis ha mostrato una maglietta con su scritto Parliamo di Bibbiano, P e D in rosso, rischia di aggravarsi la posizione di cinque indagati dell’inchiesta Angeli e Demoni; il Pm ha infatti chiesto altri arresti, tra cui il secondo per il sindaco di Bibbiano Carletti e quello dell’avvocato Marco Scarpati, fino ad ora indagato per abuso d’ufficio.
Secondo gli inquirenti l’avvocato Scarpati avrebbe ottenuto un ingiusto vantaggio patrimoniale per gli incarichi sempre a lui affidati dall’Unione e dai Servizi relativi. Sotto accusa gli affidamenti a persona fino al 2015 per poco meno di 15mila euro. Poi gli vennero liquidati circa 50mila euro. «Simulando - contesta il pm - l’effettuazione di una formale procedura a evidenza pubblica per l’affidamento dell’incarico di consulente giuridico a favore del Servizio sociale, procedura, in realtà, intrisa di macroscopiche e gravissime irregolarità volte a favorire Scarpati». Nel contesto di questa vicenda viene puntato il dito anche su Federica Anghinolfi perché firmataria delle determine relative alle nomine fiduciarie del legale, su Barbara Canei (per aver predisposto le determine di spesa) e sul sindaco Andrea Carletti e Nadia Campani perché entrambi «in costante raccordo con Anghinolfi e pienamente consapevoli della totale illiceità del sistema, disponevano la sistematica attribuzione di tutta la materia legale relativa ai minori affidati al Servizio sociale a un singolo soggetto». Il Pm Valentina Salvi, facendo ricorso, chiede dunque per tutti e 5 gli arresti domiciliari.