Prima tenta di rubarle la borsa poi le getta addosso del liquido urticante. E’ accaduto sabato scorso a Modena, in via Donati, una laterale di viale Gramsci. La vittima è una donna di 50 anni che ha riportato un’ustione di primo grado su un braccio. E mentre le forze dell’ordine continuano ad indagare per risalire all’identità del malvivente Chiara Tassi ha intervistato una residente della via…
“Con questo episodio si è alzato un po’ il tiro. L’attenzione delle autorità c’è, ma purtroppo non è sufficiente. Sono ormai anni che si trascinano certe situazioni e non fanno che peggiorare, e questo episodio non è che la conferma. I cittadini si lamentano, le istituzioni ascoltano, ma le soluzioni che vengono messe in campo non sono assolutamente sufficienti. E non è solamente un problema della zona della Sacca o di viale Gramsci, ci sono delle problematiche simili ormai in tutta Modena, però un episodio così, che si verifica proprio accanto a casa, non fa che aumentare la preoccupazione”.
Quali sono le azioni concrete che secondo voi residenti dovrebbero essere messe in campo?
La soluzione non è una camionetta che passa una volta al giorno, deve esserci la presenza costante delle forze dell’ordine. Non è bello avere sempre polizia e carabinieri accanto -ma se questo può servire, e può servire, perché quando ci sono le forze dell’ordine certi personaggi si allontanano- perché no.
Sotto al palazzo dell’R-Nord è aperto ormai da tempo un punto della Polizia Municipale che avrebbe, nei piani del Comune, dovuto portare più sicurezza. E’ così?
Intanto gli agenti sono presenti per poche ore al giorno. Poi…insomma, di giorno, continuamente, ci sono le prostitute di fronte alla Croce Rossa, quindi io non so perché io queste persone le vedo e loro no. Io vedo gli spacciatori che ormai riconosco perché sono sempre le stesse persone, e loro non li vedono. Le persone ormai non hanno più fiducia nelle istituzioni, perché se questo deve essere il tenore delle soluzioni messe in campo, ci sentiamo presi in giro.
Un’altra azione per la sicurezza proposta dall’amministrazione è stata l’apertura, al bar Arcobaleno (all’interno del Parco XXII aprile) di quello che è stato chiamato Punto Città Sicura e Solidale. Ha portato qualche beneficio?
Non credo. Mi piacerebbe capire quali sono gli elementi che permettono di considerare questo un punto che garantisce sicurezza, dal momento che nel bar ci sono degli addetti che servono le colazioni e i caffè e non possono fare nient’altro perché non sono vigili, non sono polizia e non sono addetti alla sicurezza, quindi vorrei capire, oltre al puro slogan, che cosa significa un punto di città sicura e solidale.
Alla sera esce di casa?
Non mi voglio fare spaventare però ho preso lo spray al peperoncino, e tante ragazze che conosco che vivono in centro a Modena hanno fatto lo stesso. Non si vuole rimanere chiusi in casa, però l’altra mattina, erano le 7, ero in balcone, ho visto un ragazzo scappare in bici inseguito da un altro che lo rincorreva dopo essere stato derubato. Alle 7 del mattino, sotto casa, in una zona residenziale a due passi dal centro di Modena.