Ex direzionale Manfredini: venerdì mattina sono iniziati i lavori di svuotamento dell’acquitrino che da mesi fa infuriare chi vive nella zona del casermone noto ai modenesi come Alcatraz. Chiara Tassi ha chiesto di più, sui lavori, a Stefano De Vecchi di Numeria, fondo trevigiano proprietario dello stabile…
“Indicativamente pensiamo che ci vorranno dalle due alle tre settimane per svuotare lo stabile dall’acqua. Stiamo procedendo con un operatore locale che ha portato un gruppo elettrogeno per far si che l’acqua venga poi immessa nelle condotte fognarie delle acque bianche”.
Ci sono rischi?
E’ stata fatta un’indagine, con il Comune, nella quale è apparso chiaro che le acque sono pulite. Quando ancora al Manfredini c’era l’elettricità c’erano delle pompe, al piano interrato, che avevano lo scopo di immettere l’acqua che veniva raccolta nelle condotte. Insomma, non facciamo nulla di diverso rispetto a quello che si sarebbe dovuto fare se il Manfredini fosse ancora alimentato dall’elettricità, solamente che lo facciamo con pompe esterne. Quell’acqua là, però, sarebbe comunque stata convogliata in fogna.
Certo, ma in quantitativi ed in tempi diversi, immagino. Nel senso che quella che state togliendo è acqua che stagnava da molto tempo nell’edificio: si tratta comunque, secondo le vostre analisi, di acqua “pulita”?
Si, è acqua pulita. Ovviamente poi ci adopereremo per sistemare e pulire il fondo di pavimentazione della struttura, dove immaginiamo ci sia fango piuttosto che altre cose. I sedimenti pesanti, comunque, rimangono tutti in loco e li toglieremo una volta che non ci sarà più l’acqua.
Voi avete agito a seguito dell’ordinanza del Sindaco…
No, prima. L’ordinanza del sindaco è arrivata dopo. A noi è servito un po’ di tempo per avviare la procedura perché abbiamo bandito una gara per capire quanto poteva costarci l’operazione di svuotamento, abbiamo selezionato l’operatore della zona poi abbiamo dato l’avvio ai lavori. Si tratta di operazioni che, soprattutto per noi che siamo una società di gestione del risparmio con un rigido regolamento interno da seguire, richiedono sempre un po’ di tempo tecnico.
Quindi i lavori sarebbero partiti comunque, anche se non fosse arrivata l’ordinanza?
Da quando abbiamo fatto il sopralluogo con i vigili urbani e l’Asl ci siamo mossi per far partire i lavori…
Diciamo quindi che è stato un caso che il sindaco abbia emanato l’ordinanza e voi il giorno dopo abbiate iniziato i lavori?
Si…
Vede un futuro per il complesso Ex Manfredini?
Al momento non si sta muovendo nulla. Noi continuiamo a rimanere in attesa di qualche proposta, di qualche investitore che intenda rilevare l’immobile per poi dargli nuova vita, ma per il momento proposte concrete non ce ne sono.
Il fatto quindi che per il momento lo stabile rimanga in disuso fa si che si possa ripresentare, tra qualche tempo, il problema dell’acqua stagnante all’interno dell’edificio…
Immagino che una volta che avremo svuotato i locali, prima che si ripresenti il problema ci vorranno degli anni. In ogni caso, se dovesse risuccede ci attiveremo per svuotarlo.