Nonostante si debba attendere la sentenza del Tar prevista per dicembre per sapere del futuro della discarica, Feronia, azienda che oggi gestisce l’impianto, ha dato il via ai cantieri. Ed ora il Comitato civico Ora tocca a Noi ha in programma una grande manifestazione che coinvolgerà tutta la bassa modenese.
“Non si è trattato di un semplice accantieramento –ha detto Maurizio Poletti, del comitato, intervistato da Chiara Tassi- Sono stati fatti lavori sostanziali nelle aree che dovrebbero ospitare l’ampliamento della discarica, come mostrano le foto e i video che abbiamo pubblicato anche sulla nostra pagina Facebook. Si tratta di un atto unilaterale gravissimo da parte di Feronia, perché siamo in attesa di un pronunciamento del Tar che ancora non si è espresso sul futuro della discarica”.
Su che cosa deve pronunciarsi il Tar?
Il comune di Finale Emilia ha, nei mesi scorsi, presentato un corposo ricorso al Tribunale Amministrativo contro la discarica, mettendo in luce una serie di gravissime irregolarità nell’iter autorizzativo. Non solo, sono state anche messe in luce tutta una serie di problematiche sismiche, idrogeologiche ed ambientali che dicono in maniera inequivocabile che lì un’altra discarica non può esserci.
Il fatto che Feronia abbia effettivamente iniziato i lavori sul posto compromette qualcosa sul procedimento del Tar?
Non compromette nulla, ma abbiamo chiesto che il sindaco Palazzi informi il Tar di quanto sta accadendo. L’operato di Feronia non andrà ad inficiare la sentenza del Tribunale, attesa per dicembre, ma di certo si tratta di un atteggiamento che non può essere ignorato.
Il sindaco nei giorni scorsi aveva già scritto una lettera a Feronia chiedendo di sospendere i lavori in attesa della sentenza…
Si, l’ha fatto, ma crediamo che le parole usate da Palazzi siano state troppo morbide. Era necessaria, a parer nostro, una immediata diffida a Feronia perché i lavori venissero immediatamente bloccati.
Voi, come comitato, avete in programma qualche azione?
Come Osservatorio Civico ci siamo immediatamente attivati per dar vita ad una grande manifestazione di protesta contro questa discarica, e sono già migliaia i cittadini da tutta la bassa modenese che, attraverso i social, ci hanno comunicato la loro vicinanza.
Non possiamo accettare che a Finale Emilia arrivi la più grande discarica della regione Emilia Romagna, perché di questo si tratta: un milione 200mila tonnellate di rifiuti prevalentemente industriali e di tipo speciale che arriveranno da ogni parte d’Italia. E ribadisco, non si tratterà di rifiuti nostri ma di scarti che Hera vuole portare in un territorio già precario dal punto di vista ambientale: qui abbiamo livelli di inquinamento delle falde che già da tempo superano i limiti di legge. Attraverso questa manifestazione, poi, che non avrà colore politico perché nessun cittadino della bassa modenese vuole la discarica, ci appelleremo anche alla magistratura perché sappiamo che da anni è in corso un’indagine sulle presunte gravissime violazioni che hanno costellato tutto l’iter autorizzativo della discarica. Quindi chiediamo anche che i magistrati facciano presto e concludano velocemente la fase istruttoria delle indagini, perché questa discarica va fermata in tutti i modi.