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Centro storico: i residenti trattati come fantasmi

"Non veniamo ascoltati nonostante le proposte, ma ora ci siamo stancati" dicono, dopo l'incontro dell'altra sera con l'amministrazione

Lascia un commento | Tempo di lettura 263 secondi Modena - 13 Dec 2019 - 08:30

I residenti sono pronti a scendere in piazza con i lenzuoli in testa se il Comune continuerà ad ignorarli e a non dare risposte: “Veniamo trattati come fantasmi e così ci presenteremo alla città”, dicono, insoddisfatti anche dell’incontro organizzato l’altra sera alla Camera di Commercio.

“Partiamo dal presupposto che il titolo dell’assemblea dato dall’amministrazione era Un centro storico che vive insieme a chi ci vive -  dice Caterina Malavolti, del Comitato dei residenti, intervistata da Chiara Tassi- quindi le nostre aspettative erano parametrate al titolo e a quello che ci aspettavamo in termini di risposte, dato che noi residenti, già negli scorsi incontri, avevamo non solo presentato delle problematiche ma anche suggerito delle soluzioni, su cui poi avrebbe dovuto ragionare l’amministrazione per fare sintesi. Nonostante l’ennesimo incontro dell’altra sera, quindi siamo ancora in attesa di riposte concrete che non sono ancora arrivate. Comprendiamo che si tratta di un bilanciamento complesso di interessi tra residenti, commercianti, turisti, ecc., nessuno vuole semplificare ma sono stati presentati tanti progetti e tante iniziative sicuramente apprezzabili, che però guardano tutte al centro come un luogo “da cartolina” che però non tiene conto delle esigenze di chi ci vive, delle famiglie con bambini, dei tanti anziani e disabili. Ad esempio tra i progetti di riqualificazione presentati c’è stato il rifacimento del selciato di via Canalino con ciottoli o sanpietrini: si tratterà di un investimento di circa 200mila euro per un progetto poco pratico, bello e basta. A nostro avviso un centro “bello e basta” è un centro destinato a svuotarsi, a diventare un grande Air B&B come è accaduto in tante città italiane. Un centro senza residenti è anche un centro morto: è vero che Modena sta vivendo un boom turistico ma guardiamoci in faccia, soprattutto nei mesi più freddi ci sono anche altre esigenze”.

Quali sono i temi che avete trattato l’atra sera?

Un tema molto caro ai residenti del centro ma che abbiamo solo toccato, rimandando la discussione più avanti, è quello molto caldo della movida. Il centro storico ormai è concepito un po’ come un divertimentificio: questo grande bar all’aria aperta per molti residenti sta diventando ormai un disagio quotidiano. Quello della movida è un tema che si continua a rimandare da anni, ma cui ora deve essere trovata una soluzione. Il sindaco ha parlato di tavoli e di incontri con i gestori: a nostro avviso le norme ci sono, è una questione di volontà nel farle applicare. Pare esserci un corto circuito tra i controlli dell’Arpae sul rumore, la Polizia Municipale che fa quello che può, tra l’altro senza nemmeno avere gli strumenti per fare queste rilevazioni, e i residenti che si riducono a perizie di parte costosissime, a delle battaglie legali sanguinosissime, mentre a nostro parere occorrerebbero risposte di altro tipo. Ad esempio abbiamo proposto, tra i requisiti per l’apertura di nuovi locali, in particolare in contesti condominiali, l’insonorizzazione degli stessi, che ridurrebbe di molto i disagi per chi ci abita sopra. Chiaro poi che nessuno vuole un centro vuoto, ma ora c’è una vera e propria emorragia di residenti, persone che dal centro storico se ne vanno perché non trovano più le condizioni per viverci.

Per quanto riguarda la sicurezza?

Delle risposte, in parte, in questo senso sono state date: si stanno istallando altre telecamere e ne diamo merito all’amministrazione. Certo è che la dicotomia che ci viene proposta alla movida, “preferivate i drogati in centro rispetto alla musica e al rumore”, diciamo che anche questa è una semplificazione. Le zone di movida sono anche quelle che maggiormente attraggono ogni giorno lo spaccio di droga, la violenza e i danneggiamenti. Il problema di una movida non controllata è quello che rischia di generare anche questi episodi. Ad esempio sappiamo che, a fronte di tanti gestori seri che rispettano gli orari, i limiti di somministrazione, che non danno alcol ai minorenni, ci sono altri locali molto meno controllati, molto meno regolati, che dopo aver abbassato la serranda per rispettare l’orario, poi continuano a vendere birre sottobanco anche a minorenni o a persone già alticce.

Avete tra l’altro annunciato la possibilità di una vera e propria manifestazione dei residenti per le vie del centro…

La proposta è stata avanzata da un membro del nostro gruppo: dato che ci trattano come fantasmi, che non veniamo considerati dalle altre parti in causa del centro o dalla pubblica amministrazione, se le nostre proposte non verranno ascoltate e non verranno portate soluzioni scenderemo in piazza con dei lenzuoli per dire che no, non siamo dei fantasmi, ci siamo anche noi!

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