Pesanti le dichiarazioni a caldo di Roberto Casari ai microfoni di Radio Bruno. L'ex presidente di Cpl Concordia è stato assolto anche in appello insieme a Giuseppe Cinquanta e Giulio Lancia nel processo sulla metanizzazione dell'Agro Pontino. "Nessuno mi ha mai voluto ascoltare se non nei processi - ha spiegato Casari raggiunto telefonicamente da Clarissa Martinelli -; Pm e giudici hanno voluto ascoltare solo le dichiarazioni di un camorrista pentito, uno che non ricorda neanche quante personeabbia ammazzato e diceva di aver preso accordi con "Casari Concordia". Non sapeva neanche il nome di Cpl. Io Iovine o Zagaria non so neanche chi siano, non li conosco, solo in Italia si può finire in questo tritacarne da innocenti e l'innocenza è difficile da dimostrare. Oggi penso che chi voglia fare impresa al Sud sia a rischio, potrebbe ricevere accuse all'improvviso e finire sui giornali ammanettato come è successo a me. Mi sono ritrovato nel fango anziché ricevere una medaglia per aver portato servizi importanti dove non c'erano; la Cpl è una cooperativa che ho contribuito a far crescere per 40 anni e che fa lavorare migliaia di persone, non è mai interessato a nessuno cosa avessi da dire io e neanche il danno fatto ai lavoratori Cpl. Adesso non ho dei sassolini da togliere dalle scarpe, ho dei macigni. Sono stato lasciato completamente solo dal mondo delle cooperative che dovrebbe avere come valore fondante la solidarietà. Dopo questa assoluzione Mauro Lusetti - sassolese, presidente nazionale di Legacoop, ndr - dovrebbe dimettersi!"