Per gli italiani che torneranno in aereo da Wuhan ci sarà una sorveglianza, i cui criteri verranno definiti dall'Unità di crisi quando ci saranno dati certi. Anche i cinque tecnici della Sistem di Fiorano bloccati in albergo hanno preparato le valigie per rientrare con un ponte aereo. Nel frattempo cresce la paura del virus cinese. A ridimensionarla è la professoressa Cristina Mussini direttore della Struttura di Malattie Infettive del Policlinico di Modena…
"Sicuramente per chi è in Cina la situazione provincia Whei e città di Wuhan la situazione ha un certo grado di pericolosità nel senso che soprattutto gli individui più fragili e le persone più anziane così come per l’influenza corrono più rischi. Essendo la trasmissione per via respiratoria ha una crescita esponenziale ma le misure messe in atto dalle autorità cinesi siano assolutamente efficaci e si riuscirà a contenere l’epidemia
Per quanto ci riguarda visto che sono passati ormai sette giorni da quando hanno chiuso gli aeroporti e i giorni di incubazione sono quattordici e non abbiamo nessun caso il fenomeno andrà mano a mano scemando perché basta avere precauzioni rispetto a chi torna da quel Paese per il resto non c’è alcun tipo di rischio.
E chi ritorna da quel posto è comunque segnalato dal Ministero della Salute che prev ede la quaratena
Il cittadino normale che va a lavorare la mattina a Modena non corre alcun rischio".
Quindi non c’è bisogno di correre a comprare la mascherina?
"La mascherina serve a non trasmettere il virus. Quindi non è utile in fase di prevenzione perché deve avere certe caratteristiche specifiche. Non c’è alcun caso in Italia che possa giustificare la psicosi".