Ancora raffica di furti a Modena, prese di mira diverse attività commerciali ma anche tanti appartamenti. L’ultima serie di colpi nella notte tra lunedì e ieri. Tra le attività visitate dai malviventi il chiosco di Bobotti, il negozio di abbigliamento El Grippo in via Gallucci e lo Smile Cafè ai Torrazzi. L’Emilia Romagna, d'altronde, è la prima regionale in Italia per numero di furti in esercizi commerciali. Non solo percezione, quindi, come conferma Roberto Butelli segretario provinciale del Siulp di Modena, intervistato da Chiara Tassi…
“Il problema è concreto, noi abbiamo cercato di spiegarlo più volte in tutte le sedi possibili ed immaginabili. Siamo un territorio -non solo Modena città, ma tutta la provincia- considerato da depredare. Si tratta di una zona poco presidiata perché purtroppo gli uomini sono pochi, e benché questi pochi facciano anche molto di più di quello che normalmente si farebbe per prevenire questo genere di situazioni, il contrasto non risulta efficace.
Ci sono basisti in contatto con le varie bande specializzate che riferiscono di come qui il presidio non sia all’altezza di quello che esprime il territorio, quindi queste bande si spostano e arrivano da noi per commettere furti. Di conseguenza siamo preda di scorribande, oltre che di residenti, che vivono di questi mezzi. Ricordo sempre che siamo la prima regione in Italia per furti in esercizi commerciali. Questo la dice lunga su come siamo messi…
Per anni ci è stato detto che era la stampa a vedere un problema sicurezza dove invece era tutta una questione di percezione. Ora però anche il sindaco di Modena, Muzzarelli, ha iniziato a chiedere a gran voce che la nostra Questura sia elevata a fascia A. Che cosa significherebbe questo per il nostro territorio?
Quella dell’elevazione della fascia della Questura è una nostra proposta che risale a diversi anni fa. Siamo stati inascoltati per lungo tempo proprio perché qualcuno ha sottovalutato il problema ed ora ci ritroviamo in questa situazione.
La promozione in una fascia superiore comporta che via sia un incremento di personale di tutti i ruoli -funzionari, dirigenti, ispettori, sovraintendenti, agenti e anche del personale civile- ma anche un aumento dei mezzi e dei fondi a disposizione. Questo ci permetterebbe di incrementare sensibilmente tutti i servizi di prevenzione e di repressione dei reati sul territorio e significherebbe che la risposta che lo Stato -attraverso la Polizia- può dare al cittadino verrebbe migliorata in maniera radicale e non solo “a spot”, come accade invece con l’invio di alcuni uomini, come accaduto recentemente. Il problema va risolto alla base.
Parliamo di numeri: l’ultimo report presentato mostrava un numero di reati in calo anche nella nostra provincia. Abbiamo però anche sempre sottolineato come questi dati prendano in considerazione il numero di denunce presentate dai cittadini, e non siano quindi lo specchio reale di quello che accade sul territorio. Secondo Lei la situazione sta cambiando?
Partiamo dalla premessa che noi non abbiamo mai contestato il fatto che alcuni numeri –e quindi alcuni reati- fossero in calo. Abbiamo però anche sempre detto che il numero totale dei reati sul territorio, e dei furti in particolare, è sempre stato molto elevato.
Crediamo anche che continui questa disaffezione dei cittadini verso quel dovere civico che è l’andare a sporgere denuncia dopo aver subito un reato, quindi ancora una volta ribadiamo quanto farlo sia importante. In quest’ultimo periodo però crediamo che il numero generale di reati sia talmente cresciuto che, nonostante molti cittadini non si rechino più a sporgere denuncia, il problema viene percepito anche dalle istituzioni. Non ci sono ancora numeri ufficiali, ma la nostra sensazione è questa.
Quindi non solo un’attenzione maggiore da parte di tutti ma un vero e proprio aumento anche nel numero dei furti?
Si, crediamo di si. Abbiamo il sentore che ci siano dei cicli, dei periodi in cui l’andamento sia diverso rispetto a quello del mese o del trimestre precedente. In questo momento pensiamo di trovarci in quella che potremmo definire una fase di picco.
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