A soffrire maggiormente la contrazione del commercio sono il settore abbigliamento, la cosmetica e i gioielli ma a Modena negli ultimi anni hanno chiuso anche diverse ferramenta e negozi di articoli per la casa. E’ il dato allarmante che arriva da un’analisi di Ascom Confcommercio che tuttavia presenta anche elementi positivi: è il caso del turismo in forte crescita sotto la Ghirlandina tanto che il comparto ristorativo e ricettivo ha visto la nascita di ben 76 nuove imprese tra alberghi, bar e ristoranti.
Modena è la peggiore in Regione per quanto riguarda i dati sulle chiusure dei negozi, spiega Riccardo Pisani, presidente Confcommercio Modena. Ad incidere su questo calo una molteplicità di fattori: se un tempo la concorrenza al commercio al dettaglio era rappresentata esclusivamente dalla grande distribuzione, oggi si è aggiunta anche quella del commercio elettronico. La pressione fiscale che grava sui commercianti, poi, è sempre maggiore fino a diventare, in alcuni casi, veramente insostenibile. Se il settore dell’abbigliamento, nonostante la crisi, sopportava in maniera più significativa la contrazione della domanda, sicuramente l’arrivo a Modena di grandi catene ha inciso negativamente.
Ad aprire negli ultimi anni sono tanti negozi gestiti da stranieri, come i minimarket che forniscono alimentari, ce ne sono tanti in centro…
Sì, questo non riguarda solo Modena ma è una tendenza presente anche a livello nazionale. E’ ovvio che il centro storico, essendo la vetrina di tutta la città, deve ambire ad una forma di commercio un po’ più qualificante.