Approvato dal Consiglio dei Ministri un nuovo decreto anti-coronavirus, che accorpa e inasprisce tutti i divieti e le sanzioni stabiliti finora per affrontare l'emergenza. Fino a 5 anni di carcere per chi viola la quarantena da positivo; fino a 3mila euro di multa per chi viene sorpreso in giro senza comprovato motivo. Possibile anche la confisca del veicolo in caso il trasgressore venga fermato, appunto, su un mezzo.
Lo stato d'emergenza nazionale è fino al 31 luglio ma le misure restrittive –ha spiegato Conte- potrebbero essere tolte anche prima.
Per quanto riguarda le attività produttive oggi alle 12 è previsto un nuovo incontro tra Governo e sindacati sulle chiusure, dopo quello avvenuto ieri.
Intanto lo stop alle aziende non in regola arriverà dai prefetti. Le aziende la cui attività non è stata sospesa dall'ultimo Dpcm sono infatti tenute a comunicare al prefetto "i beneficiari dei prodotti e servizi attinenti alle attività consentite", nonché "la ricorrenza delle condizioni previste dalla norma per la prosecuzione dell'attività". Lo indica una circolare del Viminale ai prefetti ai quali spetta una "valutazione" e una eventuale sospensione delle attività. La comunicazione non è dovuta qualora si tratti di attività finalizzata ad assicurare un "servizio pubblico essenziale".
Infine segnaliamo che è stato revocato proprio nella notte lo sciopero previsto a partire da oggi dei distributori di carburante. I problemi gravissimi legati all’emergenza corona virus rimangono tutti: crollo delle vendite e necessità di rimanere aperti in una situazione di rischio, ma la serrata, vista la delicatezza del momento, è per ora scongiurata.