Sono oltre 5.000 gli operatori sanitari italiani contagiati dal coronavirus, 41 i medici che hanno perso la vita dall’inizio dell’emergenza. E’ quanto si legge in una lettera inviata dal sindacato Anaao al presidente dell'Istituto superiore di sanità in cui viene chiesto di intervenire immediatamente per garantire gli strumenti di protezione individuale e più tamponi al personale sanitario. Ma qual è la situazione sui nostri territori? Un centinaio secondo numeri diffusi dalle stessa Ausl i sanitari positivi solo nel modenese. Noi abbiamo raggiunto al telefono un tecnico impiegato presso l’azienda ospedaliera reggiana la cui testimonianza ben riassume qual è al momento la situazione che stanno vivendo i sanitari…
Non esiste al momento una vasta campagna di monitoraggio con tamponi a tutto il personale sanitario, il tampone viene fatto al personale sintomatico o a chi è stato a contatto con pazienti positivi Covid. Ripeto i tamponi non vengono effettuati a tutto il personale del servizio sanitario per quanto la Regione, una decina di giorni fa, avesse detto che i tamponi sarebbero stati estesi a tutti i dipendenti del servizio sanitario.
E’ dunque plausibile che ci siano medici piuttosto che infermieri che, pur essendo positivo ma asintomatico, non sappia di esserlo?
Sì, poi sta succedendo che personale in quarantena ma asintomatico sia stato costretto a tornare al lavoro perché c’è carenza di personale.
In quarantena ma asintomatico significa che aveva un familiare positivo ad esempio?
Significa che ha avuto contatti o con familiari positivi o pazienti.
Quindi gli “asintomatici” potrebbero essere al lavoro negli ospedali?
Sì, del resto lo prevede il decreto Speranza che personale senza sintomi possa rientrare al lavoro.
Lei in che reparto lavora?
Io sono un informatico dell’azienda ospedaliera della regione Emilia Romagna. Siamo una cinquantina nel mio reparto e nessuno di noi ha fatto il tampone per dare un’idea.
Per quanto riguarda i presidi medici invece, come le mascherine, ne avete a sufficienza?
All’inizio è stato un’emergenza nell’emergenza nel senso che mancavano i dispositivi di protezione individuale, adesso la regione ha messo in campo davvero tanta forza e mi sembra che siamo a posto da quel punto di vista.