Proseguono senza sosta anche in provincia di Modena i controlli delle forze dell’ordine per verificare il rispetto delle misure introdotte dal governo per arginare l’epidemia da Coronavirus.
A Sassuolo e comuni limitrofi i carabinieri hanno denunciato 13 persone sorprese a circolare senza un giustificato motivo. A Pavullo le sanzioni contestate nella giornata di ieri sono state 7 mentre nel Carpigiano sono state denunciate 29 persone di cui 5 sanzionate per aver creato assembramento.
E proprio per quanto riguarda i controlli la Cia, confederazione italiana agricoltori di Reggio -ma immaginiamo siano problemi che si possono riscontrare anche nel modenese- segnala un notevole aumento, in campagna, della presenza di pedoni e ciclisti che scelgono di muoversi tra i filari per prendere una boccata d’aria senza rischiare di incappare nei controlli ‘anti-coronavirus’, rappresentando però così un grosso rischio per loro stessi e per gli agricoltori.
“Si tratta di persone che non vogliono incappare nei controlli ‘anti-coronavirus’, ma diventano veri e proprio rischi per l’incolumità di loro stessi e degliagricoltori”. A lanciare l’allarme è Antenore Cervi, presidente Cia Reggio, che ha raccolto le segnalazioni di tantissimi agricoltori preoccupati ed esasperati per il continuo viavai di pedoni e ciclisti.
“Sempre più persone insofferenti all’isolamento - forse anche perché le istituzioni nazionali la scorsa settimana hanno fatto passare un messaggio sbagliato di ‘allentamento delle indicazioni anti-contagio’ -, hanno deciso di uscire di casa. Siccome parchi e giardini pubblici sono ancora off limit, in tanti si sono riversati nei campi privati in particolare a ridosso del centro: terreni appena seminati, frutteti e vigneti dove però gli agricoltori in questo periodo sono al lavoro con i trattori e i prodotti per i trattamenti. I divieti e i cartelli vengono ignorati. Eppure i rischi per l’incolumità sono palesi ma, evidentemente, non per tutti…”.
Cervi sottolinea infatti che “non sempre è sufficiente far notare alle persone sorprese in giro che i campi sono proprietà privata, che è difficile vedere dai grossi mezzi le presenza tra i filari, che talvolta i trattamenti usati possono essere pericolosi nell’immediato se respirati. In alcuni casi si è arrivati a diverbi, fino alle minacce. La tensione generale è elevata e basta davvero poco per accendere le micce”.
Ma c'è di più: “non ci sono solo quelli che vanno a passeggio o a fare jogging -rivela Cervi - Sono stati trovati ad esempio tanti ciclisti che hanno ‘scambiato’ le grandi e piccole carraie come piste da mountain bike. Non mancano neppure i centauri con le moto da cross. Addirittura, un nostro agricoltore ha sorpreso un giovane che tentava di usare un board elettrico. Siamo ormai alla follia e temiamo che in questo fine settimana pasquale la situazione peggiori ulteriormente”.
Il presidente Cia Reggio lancia dunque un appello a forze dell’ordine e sindaci: “Va benissimo controllare le vie della città e dei paesi, ma sono necessari analoghe verifiche anche nelle aree rurali per evitare incidenti, litigi e problemi vari. I campi sono le nostre aziende dove ogni giorno lavoriamo per garantire la produzione di cibo e assicurare la presenza di alimenti sani e freschi sugli scaffali: chiediamo comprensione e rispetto da parte di tutti”.