Dovrebbero iniziare domani i test sierologici sulle 150mila persone selezionate per il campione Istat.
Oggi invece alle 17.30 è prevista la conferenza stampa dell’assessore alla Salute Donini in cui verrà reso noto l’iter dei protocolli per l’effettuazione dei test alla popolazione. Medici e pediatri di famiglia saranno anche in questa fase punto di riferimento fondamentale per i cittadini. Ma che cosa ci possiamo aspettare di sapere dall’esito di questo test? Chiara Tassi lo ha chiesto a Tommaso Trenti, direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio dell’Ausl di Modena…
"Tendenzialmente con questo esame si va a valutare se vi è stato un contatto da parte della persona con il virus. Non necessariamente significa essersi accorti di aver passato la malattia, perché una persona può anche essere stata asintomatica.
Ogni volta che una persona entra in contatto con un virus, sviluppa anticorpi: quelli che si hanno subito, pochi giorni dopo essere entrati in contratto con il virus, sono le IGM, mentre quelli di cui resta traccia nel nostro sangue per più tempo, anche per mesi o anni, sono le IGG. Questo accade normalmente, ma per il Covid 19 ancora non siamo sicurissimi ma crediamo che la regola valga anche in questo caso: se gli anticorpi accertati dal test sono IGM il contatto è molto recente, se sono IGG il contatto è avvenuto da un po’ e la persona è intanto guarita.
Per questo motivo, quindi, poi in caso di positività sarà necessario fare anche il tampone?
Al momento non le so dire qual sarà la procedura attivata dalla Regione. In linea di massima, qualora il soggetto sia positivo per l’IGG, significherebbe che la malattia è già stata in qualche modo risolta, e quindi verrebbe da dire il tampone non sarebbe necessario. Ma essendo la pandemia molto recente, ha senso fare comunque il tampone per una maggiore tutela della comunità.
Positività del test sierologico significa che ho sviluppato un’immunità al Covid19 e posso stare tranquillo di non riammalarmi?
Può essere così, ma anche in questo caso non abbiamo evidenza scientifica, al momento, per poterlo affermare. In altre parole, ad essere molto onesti, non possiamo dire al cittadino di stare tranquillo che, pur avendo gli anticorpi, non svilupperà di nuovo questa patologia. Gli dobbiamo anzi dire che deve mantenere tutte le precauzioni, esattamente come coloro i quali non hanno gli anticorpi.
Quindi, ribadisco, al momento non abbiamo evidenze scientifiche che possano dare garanzie a un cittadini con gli anticorpi che è sicuro rispetto ad un eventuale reinfezione.
Quindi diciamo che al momento il test sierologico serve principalmente per fare epidemiologia?
Sicuramente il test ha una finalità epidemiologica, cioè di sapere quanto è diffuso il virus all’interno della popolazione. Può anche aiutare, con i tamponi positivi, ad evidenziare eventuali portatori sani e quindi cercare di evitare il più possibile la trasmissione e la diffusione del Covid19 tra i cittadini.
Ricordiamo in chiusura: il virus però è trasmissibile solo quando si è positivi al tampone?
Il vero test di riferimento è il tampone. Positività al tampone significa che potenzialmente la persona può infettarne altre e quindi deve essere isolata fino a quando non ritornerà ad essere negativa.