Sono positivi i riscontri che si hanno dalle analisi preliminari relative allo studio clinico di Fase 2 del Tocilizumab, il farmaco specifico per artrite reumatoide, sperimentato nel contrasto a COVID-19 anche presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e l’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia.
Le speranze sono legittimate soprattutto dai risultati di letalità a 30 giorni con riduzione della mortalità senza effetti collaterali significativi sui pazienti.
Chiara Tassi ne ha parlato con la Prof.ssa Cristina Mussini, Direttrice della Struttura Complessa d Malattie Infettive e Principal Investigator locale dello studio su Tocilizumab
“I risultati che abbiamo ottenuto a Modena sono buoni, anche più buoni dei risultati ottenuti a livello nazionale. Il Tocilizumab è sempre stato somministrato nei pazienti che presentavano le caratteristiche per utilizzarlo, ossia una polmonite severa. C’è stato però un momento in cui, per l’importante domanda che arrivava da tutta Italia, siamo rimasti senza. A quel punto abbiamo iniziato ad utilizzarlo sottocute, anziché per via endovenosa come fornito dall’Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA). Ma ribadisco: a Modena il Tocilizumab lo stiamo utilizzando dal primo momento, tanto che la mortalità, da noi, è crollata.
Questo farmaco, usato per i casi più severi, può essere utilizzato anche per chi ha sintomi respiratori “lievi” legati al Covid-19?
L’indicazione è di utilizzarlo in pazienti con polmonite severa. Siccome si tratta di un farmaco che serve a bloccare una serie di reazioni che vanno sotto il nome di “tempesta citochinica”, questa tempesta deve essere manifesta nel paziente, altrimenti se si è asintomatici o con pochi sintomi, questi farmaci diventano dannosi.
Ha parlato di un momento in cui, in massima emergenza, c’era difficoltà a reperire il farmaco. Che lei sappia Roche, produttore del farmaco (che, per dovere di cronaca, ricordiamo, ha fornito il Tocilizumab gratuitamente), ne sta producendo di più in vista anche di una eventuale seconda ondata di contagi che in tanti danno per settembre?
Roche non so come si stia muovendo ma quello che è importante sottolineare è che una seconda ondata può esserci anche prima, se continuiamo così. Alcuni dei miei collaboratori mi hanno raccontato che ieri in centro a Modena, c’erano tavolate di persone una attaccata all’altra a chiacchierare, camerieri senza mascherine, vita normale, come che nulla sia successo. E’ qualcosa che mi fa rabbrividire, un incubo. Dobbiamo capire che non è finito nulla, non dobbiamo vanificare il fatto di essere rimasti chiusi due mesi.
I cittadini non devono buttarsi sulle terapie –che è una questione a cui devono pensare i medici e le aziende farmaceutiche – quello che tutti devono ben capire è che l’unico modo per fermare il virus è evitare di prenderlo.
Ma per quanto riguarda l’incremento di produzione del farmaco?
Io non lo so. Ora tutto il mondo sta facendo uso di Tocilizumab, per cui sicuramente Roche avrà provveduto ad aumentare la produzione. Comunque la carenza che abbiamo registrato inizialmente, dato che si tratta di un farmaco utilizzato per l’artrite reumatoide quindi non per numeri così elevati di pazienti, adesso non l’abbiamo più.