Oggi si festeggia in tutto il mondo la giornata per l’ambiente e noi vogliamo riportare l’attenzione su un tema che ci è caro: quello dell’abbandono di mascherine e guanti a terra.
Chiara Tassi ha intervistato Davide Ferraresi, vicepresidente di Legambiente Modena.
"Innanzitutto trattandosi di dispositivi di protezione hanno una filiera di smaltimento specifica, che consiste sostanzialmente nel conferimento nell’indifferenziato poiché sono rifiuti che devono essere trattati in maniera sicura e non possono essere riciclati. Questo, ovviamente, pone già un primo problema, che è quello di produrre rifiuti indifferenziati in quantità consistente.
Certamente se seguissimo alcune indicazioni che in questo periodo sono state date, il quantitativo di rifiuti prodotto per questo tipo di dispositivi potrebbe essere ridotto. In primo luogo, ad esempio, tener presente che i guanti non vanno indossati ovunque ma, come ha sottolineato anche l’ISS, solo all’interno di ambienti specifici, come quello ospedaliero. In particolare quello che viene consigliato è di utilizzare spesso acqua e sapone per igienizzare le mani e questo, unito all’accorgimento di non toccarsi il volto con le mani sporche, già offre una protezione sostanziale nei confronti del virus per quanto riguarda i contagi da superficie.
Per le mascherine, poi, ricordo che sono tanti i soggetti privati e le organizzazioni che in quest’ultimo periodo hanno promosso quando non proprio creato, anche con scopi solidali, dispositivi di protezione riutilizzabili -quindi mascherine in tessuto, lavabili- che possono contribuire a ridurre l’uso dei dispositivi usa e getta.
Vorrei poi aggiungere un elemento un po’ più filosofico sul senso del portare la mascherina: se iniziassimo ad utilizzarla come un accessorio di uso quotidiano al pari di tanti altri, sicuramente saremo più portati a considerare il valore dell’oggetto e quindi ad utilizzarlo più consapevolmente, riducendo anche la quantità di rifiuti che produciamo".
In particolare davanti ai supermercati si vedono purtroppo quantità esagerate di guanti di quelli utilizzati solitamente per la frutta e la verdura, abbandonati a terra. Oppure cestini stracolmi che poi col vento finiscono per riversare nei parcheggi quegli stessi guanti. Per capire: quanto ci vuole per smaltire nell’ambiente un guanto di plastica?
Non ho numeri precisi, ma sappiamo che la plastica è un materiale con tempi di decomposizione nell’ambiente molto molto lunghi, parliamo di diversi anni. Diciamo che per quanto riguarda questo specifico problema abbiamo già ricevuto numerose segnalazioni e questo dovrebbe portare i gestori dei punti vendita ad una maggiore attenzione. Potrebbero ad esempio essere adottati cestini/contenitori chiusi che evitino che mascherine e guanti vengano dispersi nell’ambiente.
