Ritorno in classe in presenza e sicurezza, indicazioni chiare per la ripartenza, e soprattutto stop alla didattica a distanza. Queste le richieste di genitori, studenti, insegnanti che ieri pomeriggio si sono ritrovati in Piazza Grande, come in altre città italiane, per la manifestazione promossa dal comitato Priorità alla scuola, nato spontaneamente durante il lockdown. Partecipanti tutti d’accordo nel chiedere una vera ripartenza a settembre, spazi più larghi per permettere il distanziamento, assunzione dei docenti precari dalle graduatorie provinciali, maggiori investimenti strutturali per l’edilizia scolastica. “La didattica a distanza è servita nel momento dell’emergenza ma non può essere un presupposto per la ripresa” – dice una mamma. “Oltre a riaprire penso che ci debbano essere sempre meno distanze, i bambini e i ragazzi hanno bisogno del contatto visivo – spiega un’insegnante di una scuola della provincia di Modena – quindi anche la mascherina è un distanziamento che assolutamente non serve in classe”. Alla manifestazione ha aderito anche il sindacato Flc Cgil di Modena: “Sono uscite le bozze delle linee guida del ministero – commenta Claudio Riso – e all’interno c’è tutto e il contrario di tutto. Si investono di enormi responsabilità le singole istituzioni scolastiche, lasciando loro la libertà di decidere come organizzarsi. Peccato che senza risorse a disposizione non si può immaginare nessun tipo di organizzazione”.