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Modena, Viale Gramsci: "Chiediamo l'intervento dello Stato"

A dirlo dopo l'ennesimo tentativo di aggressione, è Antonio Carpentieri, responsabile sicurezza del Pd. Intanto però sui negozi che creano problemi di degrado...

Lascia un commento | Tempo di lettura 335 secondi Modena - 02 Jul 2020 - 16:02

Sono ormai quotidiane le notizie di cronaca che arrivano da viale Gramsci, zona a pochi passi dal centro storico di Modena diventato ormai terra di nessuno.

L’ultimo episodio risale a mercoledì quando un membro del Comitato nato per chiedere sicurezza nel viale è stato inseguito da alcune persone mentre rientrava a casa, tanto che è dovuta intervenire la polizia per scortarlo fin sotto al suo condominio.

Sull’episodio è intervenuto il responsabile sicurezza del Pd Antonio Carpentieri che chiede un maggiore intervento dello Stato. Chiara Tassi lo ha intervistato.

Carpentieri, va bene lo Stato, ma ci sono azioni interventi concreti che possono essere messi in atto e che competono direttamente al Comune. I residenti della zona ad esempio, in una petizione consegnata proprio l’altro giorno al Sindaco, chiedono la chiusura di due negozi di vicinato del Viale che –a detta loro- sono tra i maggiori responsabili della crescita di degrado nella zona. Su questo forse il Comune non sta facendo abbastanza…

Questo tema è, in effetti, materia strettamente del Comune ma credo che in realtà il Sindaco stia facendo tanto, anche se si può sempre fare di più. Basta pensare a quanto controlli e sanzioni sono stati fatti negli ultimi mesi proprio nei confronti dei negozi da lei citati. Due chiusure di 10 giorni l’una per la presenza di pregiudicati all’interno e per il mancato rispetto del distanziamento sociale. Se andiamo indietro di qualche mese, sempre quei due negozi erano stati chiusi altre due volte per mancato rispetto delle norme igieniche e sanitarie. Quindi credo che il Comune ci sia e stia intervenendo. Chiederò -e chiederemo come Pd- che il Comune però rafforzi presenza e controlli.

Ok le chiusure, ma i cittadini chiedono misure più drastiche, ad esempio la revoca delle licenze dato che questi due negozi continuano ad essere chiusi e riaperti, chiusi e riaperti…

Alla revoca si può arrivare: in un caso eravamo vicinissimi ma c’è stato un cambio di gestione, per altro piuttosto dubbio. Per arrivare alla revoca occorre un percorso fatto di una serie di sanzioni, violazioni, chiusure a cui stiamo lavorando e che si sta concretizzando perché anche noi vogliamo togliere dal mercato queste realtà che, oltre che essere fonte di insicurezza per i cittadini, spesso fanno anche concorrenza sleale agli altri esercizi commerciali della zona. 

Nella petizione consegnata al Sindaco i cittadini chiedono anche un presidio fisso della Polizia Municipale congiuntamente ad altre forze dell’ordine. Secondo lei è possibile?

Dato l’episodio recente sicuramente il presidio fisso va valutato e non più escluso a priori. Penso però che sia più importante fare un discorso generale e chiedere che della sicurezza in zona si occupi lo Stato. E’ per questo che chiediamo, come Pd, un innalzamento della Questura di Modena a fascia A, che significa maggiori agenti sul territorio, perché a Modena rimane un problema di numero di organici a disposizione. Quindi ribadisco, il presidio fisso si può provare, magari temporaneamente, per vedere come reagisce l’illegalità, ma va ripresa con forza la battaglia per arrivare ad avere una Questura di fascia A.

Certo sono anni che le istituzioni vanno dicendo che i reati nelle nostra provincia sono in calo, difficile che vengano inviati più agenti in un territorio che -almeno stando ai numeri- sembra avere una situazione di sicurezza in miglioramento…

Quello che dice è vero, ma tenga anche conto che le città italiane che in questi mesi hanno visto le proprie Questure potenziate – penso a Salerno, Brescia, Bergamo- non sono città in cui la situazione sicurezza è completamente degenerata. Ci sono varie componenti che portano il Ministero a valutare se cambiare di fascia una Questura, e noi spingiamo per questo: si deve tener conto del numero di abitanti, della ricchezza di un territorio, della presenza di immigrati che drena risorse amministrative alla Questura per gestire normali permessi di soggiorno. C’è poi sui nostri territori un’infiltrazione mafiosa che il processo Aemilia ha ormai certificato e di cui non si può non tenere conto. Non si tratta quindi solo di un numero di reati che forse sono in calo per alcuni ma che per altri tendenzialmente anche no. Devono essere valutate tutta una serie di aspetti, di opportunità.

I residenti del quartiere dopo anni di battaglie senza risultati iniziano a sentirsi soli, abbandonati dalle istituzioni. E’ così?

Loro sanno che io ci sono, che mi interesso – anche con interrogazioni- per provare a risolvere i piccoli e grandi problemi della zona. E sono parte attiva, con il Consiglio e con il Pd, per far si che la trasformazione urbanistica accada. E sta accadendo. Ma insieme possiamo migliorare ancora di più la situazione. A mio parere si sta lavorando abbastanza bene da un punto di vista urbanistico – parco XXII Aprile risistemato, illuminazione nuova, un nuovo parchetto in fondi al viale, riqualificazione della zona del Mercato Bestiame- bisogna ora tirare le fila sull’aspetto sicurezza, contrasto diretto dell’illegalità, che è l’altra “gamba” per vivere bene il quartiere.

Di certo investimenti per l’abbellimento della zona ne sono stati fatti e si vedono, ma non è "incipriando" una zona difficile che si risolvono i problemi di degrado…

Non è una condizione sufficiente ma necessaria si: tenere contenitori e spazi degradati, vuoti, favorisce l’illegalità.

Proprio all’inizio di viale Gramsci il Pd ha uno spazio: non avete mai pensato di aprire alle persone, fare incontri, per essere un ulteriore presidio sul viale?

Stiamo pensando proprio ad una iniziativa che non sarà solo simbolica per dare un senso ad un partito che ha un forte radicamento territoriale in quella zona, quindi si, faremo molto presto un’iniziativa di cui informeremo stampa e cittadini.

 

 

Nella foto – Una delle raccolte firme per la petizione presentata al Sindaco per chiedere maggiore sicurezza in Viale Gramsci

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