Arrivano anche le Gev, le Guardie ecologiche volontarie, a presidiare il Parco Novi Sad di Modena e contrastare il degrado e l’illegalità di cui da tempo è vittima la zona.
In un’altra zona problematica sempre a ridosso del cento di Modena, invece, le cose vanno diversamente: dopo giorni di controlli serrati è infatti tornato tutto come prima in viale Gramsci. Ecco il racconto di Angelo, residente della zona e membro del Comitato Viale Gramsci e dintorni:
“Ormai è di pressi che quando i residenti iniziano ad alzare un po’ il tono tutti gli organi competenti si attivano per qualche giorno. Poi va tutto a scemare. Per qualche settimana abbiamo avuto pattugliamenti, controlli negli esercizi commerciali “problematici” –per altro poi tutti chiusi, segno che l’idea è che in viale Gramsci si possa fare ciò che si vuole!- mentre oggi ci si limita a qualche passaggio in più delle forze dell’ordine e basta. Ormai di questi controlli nemmeno gli spacciatori hanno più paura perché sanno che si tratta di giri scenografici e via. Bisogna cambiare il passo”.
Quello che chiedete, anche come Comitato, è di unire le forze con altre zone della città che stanno vivendo momenti non semplici…
Si, basta guardare alle notizie di cronaca per capire che quella di viale Gramsci è una situazione che si sta vivendo, più o meno intensamente, in tanti quartieri della città. Noi in una sera abbiamo raccolto oltre 300 firme contro lo spaccio e il degrado. Sono tante, ma se pensiamo a quante persone in città vivono questa problematica si potrebbe fare molto di più. C’è bisogno che tutti, oltre a lamentarsi, si tirino su le maniche ed inizino a partecipare attivamente per il bene della città.