A poche settimane dal ritorno a scuola, come era prevedibile, si sono registrati diversi casi di Coronovirus tra gli alunni e, in alcuni casi, il conseguente isolamento di intere classi. Gli ultimi in ordine di tempo, nel modenese, sono due studenti di una classe dell’Istituto tecnico Leonardo Da Vinci di Carpi, una positività la loro che ha comportato l’isolamento per 14 giorni di tutti i loro compagni, e un altro giovane frequentante il Cervi di Nonantola. A fare il punto della situazione, al microfono di Giada Chiari è il dottor Giovanni Casaletti, direttore del Servizio di Igiene Pubblica dell’Ausl di Modena.
“I protocolli adottati nel caso si rilevino delle positività tra i bambini o i ragazzi possono cambiare a seconda dello specifico contesto e anche della fascia d’età. All’interno dei nidi ad esempio dove i piccoli non sono provvisti la mascherina in caso si verifichino casi, cerchiamo di essere maggiormente tutelanti verso il contesto scolastico frequentato dal bimbo e la sua famiglia.
Qualora poi vi siano, ad esempio, due studenti positivi all’interno del medesimo gruppo classe, vengono prese delle misure cautelative stringenti. Sinora quando ciò si è verificato è stato comunque accertato che il contagio è avvenuto in ambito extra scolastico. La nostra sensazione, infatti, è che scuola stia governando bene questa situazione del tutto eccezionale”.
La trasmissione in classe è difficile?
“Laddove vi è rispetto delle regole, che sia a scuola o nei luoghi di lavoro, le occasioni di contagio si riducono. Negli ambienti extra scolastici, siano questi familiari o amicali le cose invece si complicano”.