I carabinieri hanno ricostruito gli ultimi 2 anni di questa attività individuando 18mila cessioni di sostanze stupefacenti. L'operazione è stata denominata milk and coffee, in riferimento ai termini usati dai pusher tutti nigeriani e tunisini per spacciare eroina, cocaina, hashish, marijuana e crack. Come modus operandi erano soliti portare in bocca le dosi da spacciare, la spregiudicatezza degli indagati era visibile all'atto dei controlli dei carabinieri contro i quali venivano scagliate le biciclette. A volte si recavano in caserma per firmare con lo stupefacente in bocca. Gli acquirenti individuati nel corso dell'indagine sono oltre 400 quasi tutti italiani. Tutti gli indagati sono senza fissa dimora. Le misure disposte sono l'allontanamento dalla provincia di Modena: misure più tenui rispetto a quelle chieste dalla procura che ipotizzava il carcere per gli indagati. Uno spaccio di dimensioni rilevanti che da anni impatta sul quartiere rendendo la vita impossibile ai residenti.