Nuovo record di tamponi ieri in Emilia Romagna: sono stati oltre 17mila 100 quelli eseguiti, 671 i positivi, di cui circa la metà senza sintomi.
8 i decessi nel bollettino regionale di ieri di cui 2 a Modena (una donna di 84 e un uomo di 86 anni) e uno a Reggio Emilia (un uomo di 90 anni). 86 i pazienti in terapia intensiva, + 8 rispetto a martedì. E crescono anche i ricoveri negli altri reparti covid: 65 i nuovi pazienti entrati in ospedale.
“In Emilia Romagna il sistema regge –ha detto ieri l’assessore alla sanità Raffaele Donini- ci siamo potenziati in termini di dipartimenti di sanità pubblica e per il tracciamento ma raccomando ancora prudenza e attenzione massima. Siamo in una fase delicata”
Nonostante il potenziamento del sistema però sono ormai diverse le segnalazioni arrivate in redazione per forti ritardi nell’attivazione della sorveglianza attiva delle Asl. Ecco quanto raccontato a Clarissa Martinelli da Elisa, di Modena, risultata positiva giovedì scorso:
“Mi hanno fatto il tempone, sono risultata positiva e mi hanno comunicato che l’Ausl mi avrebbe dovuto prendere in carico per le assistenze domiciliari e giornaliere. Poi da lì nessuno mi ha più contattato ed è emerso che non ho un tutore, non sono seguita da nessuno”.
Hai richiamato l’Ausl? Ti hanno dato qualche spiegazione?
L'Ausl mi ha detto che è una cosa gravissima, ma alla fine nessuno mi ha ancora contattato e nessun mio famigliare è stato contattato per effettuare il tampone.
Intanto al Policlinico di Modena è stata appurata dopo un’indagine interna l’origine del focolaio nel reparto di neonatologia. Lo ha detto ieri il direttore Vagnini. Un’infermiera sarebbe stata contagiata dal figlio che abita con lei. “Noi l’abbiamo lasciata a casa dal 12 ottobre” ha detto Vagnini “ma evidentemente nel frattempo c’erano state condizioni di trasmissibilità all’interno del reparto”.