Il vaccino Oxford-AstraZeneca, quello, per intenderci, che verrà testato anche al Policlinico di Modena e al Sant’Orsola di Bologna, ha un'efficacia del 90% secondo i dati presentati dall'azienda produttrice. Entro la fine del 2020 saranno disponibili a livello mondiale circa 200 milioni di dosi. Il commissario Arcuri parla di un punto di "conservazione e somministrazione" dei vaccini ogni 20mila cittadini. Per questo vaccino l’Italia ha già speso 94 milioni di euro.
Ma c’è un’altra questione che sta tenendo banco e che riguarda proprio i soldi percepiti per i pazienti covid dalle aziende ospedaliere e che vengono direttamente dalle tasse versate dai contribuenti. Da più parti infatti si è sentito dire che i pazienti Covid rendano agli ospedali di più rispetto a pazienti ricoverati con altre patologie. “E’ una fake news” ha detto però il direttore amministrativo dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, Lorenzo Broccoli:
"Si tratta di una fake news o, meglio, dell’interpretazione errata di un dato di bilancio assolutamente trasparente. Le Azienda Ospedaliero – Universitarie sono finanziate in base alla valorizzazione delle prestazioni che forniscono all’Azienda USL in base a un contratto di fornitura con la stessa. Ogni prestazione che l’Azienda USL acquista dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria ha una tariffa convenzionale definita nell’ambito del sistema di finanza pubblica per l’utilizzo più appropriato delle risorse del SSN, finanziato dalla tassazione generale. La valorizzazione delle prestazioni calcola in via forfetaria i costi complessivi del ricovero in base alle prestazioni da effettuare e rappresenta uno strumento convenzionale di programmazione economica sanitaria utile per regolare i rapporti economici fra Azienda USL (committente) ed AOU (erogatore di prestazioni), che si muove in un sistema totalmente pubblico, dove, evidentemente, non ha senso parlare di guadagno. Peraltro, abbiamo verificato che, mediamente, le prestazioni in ricovero per COVID nell’unità operativa di Malattie Infettive hanno una valorizzazione di circa 4.000 euro. Diversamente, nello stesso reparto, i ricoveri per altre patologie tipicamente affrontate nella fase pre-COVID hanno una valorizzazione media di circa 5.000 euro. Quindi, anche se si volesse ragionare in termini “commerciali”, che si ribadisce comunque impropri in questo caso, potremmo affermare che col COVID non si guadagna".